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Il 19 gennaio 2024 segna il triste decennale dell'alluvione del Secchia del 19 gennaio 2014 che mise in ginocchio Bastiglia e Bomporto. Cos’è stato fatto e qual è la prospettiva attuale sotto il profilo della sicurezza idraulica? È la domanda che si pongono i comitati cittadini Secchia, ArginiaMO, Salute Ambientale di Campogalliano, Modena Respiriamo Aria Pulita.
'Alcuni dati più che eloquenti, ma partiamo dal primo, quello si “festeggia” oggi.
2014: rottura d’argine del Secchia a causa di una piena inferiore ad una piena considerata “piccola”, con alluvione a Bastiglia e Bomporto.
2014: rottura d’argine del Panaro, alluvione evitata per un soffio a Navicello.
2017: il fiume Secchia stava sormontando l’argine a Ponte Alto, con una piena piccola. Evitata l’alluvione per un soffio anche questa volta.
2019: scoperti importanti fontanazzi (uscita d’acqua in pressione dal sottosuolo) sull’argine del Panaro, con rischio di cedimento a Navicello.
2020: rottura d’argine del Panaro a Navicello, con alluvione a Nonantola.
2023: disastrosa alluvione in Romagna, con esondazione di ben 23 fiumi.
Questo è lo stato dell'arte della sicurezza idraulica in Emilia Romagna'. A parlare sono gli esponente del Comitato Secchia, Comitato ArginiaMO, Comitato Salute Ambientale Campogalliano, Comitato Modena Respiriamo Aria Pulita.
'In sostanza cosa possiamo dire? Dalla data che si celebra tristemente oggi le autorità preposte alla gestione e alla messa in sicurezza del sistema idraulico modenese hanno eseguito soltanto lavori di ripristino e consolidamento, che consentono di garantire un grado di sicurezza di portata appena ventennale (TR 20 per il fiume Secchia): praticamente si è alla mercé di qualsiasi evento idrogeologico anche di natura comune per la stagione. Fin dagli anni '90 la cassa d'espansione del Secchia si è rivelata insufficiente quale unico strumento di difesa attiva per il territorio a valle della stessa.
In pratica, dalla sua realizzazione, fino ad oggi non è stato fatto più nulla (da tenere presente che in tutti questi anni gli accumuli di fango all’interno della cassa di espansione ne hanno ridotto la capacità di un terzo). Ogni evento di piena che transita a valle della cassa di espansione fino al Po viene sbandierato come un vero successo, quasi un evento unico; la piena di maggio 2023, presentata dall’amministrazione modenese come una 'tra i massimi livelli mai raggiunti', collide con i dati delle piene più recenti (12/12/2017 e 8/12/2020). Così come i dati romagnoli divulgati dal professor Brath risultano molto lontani da quelli enunciati dal professori Orlandini - continuano i Comitati -. In conclusione, dopo aver studiato documenti di AIPO e AdBPo, risulta difficile comprendere e vedere un vero cambio di approccio come annuncia Brath, visto che le conclusioni della sua relazione con i soliti riferimenti al cambiamento climatico sembrano un alibi concesso alla Regione per giustificarne l'inerzia trentennale sugli investimenti necessari per la messa in sicurezza dei fiumi. Ad oggi non risultano presenti neppure i progetti'.
'A coronamento di questo deludente quadro, dobbiamo menzionare che abbiamo incontrato per varie volte l’AIPO esponendo loro domande precise ma le risposte attese, sul piano delle cose concrete da fare, non sono arrivate.
Le uniche opere pubbliche che sembra dovranno avere inizio nel 2024, dopo decenni di gestazione e cambi di progetto, sono il nuovo Ponte dell'Uccellino un miglioramento della cassa di espansione. Purtroppo, quest’opera sorgerà su un tratto arginato rettilineo e senza golene costruito su vecchi corsi di fiume. Perciò, quel tratto continuerà ad essere soggetto a forti sollecitazioni, per risolvere le quali andrebbe aumentata la capacità di transito delle piene. Va detto che con l'adozione del PUG e l'attuazione del PGRA (che sarà conforme al PAI, permanendo il valore di sicurezza del tutto inutile di TR 20 per il Secchia) si continueranno ad adottare solamente strumenti di difesa passiva, come per esempio l'inondazione controllata di alcune aree in caso di fenomeno alluvionale'.
Redazione Pressa
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