Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
L'ultima goccia che ha fatto nuovamente traboccare il vaso per diversi comitati che in città si battono per la tutela del verde pubblico, sono stati gli abbattimenti, decisi dall'Amministrazione Comunale, degli alberi del giardino delle scuole elementari Leopardi, e quello deciso in altre scuole. Per fare spazio alla colata di cemento necessaria per la costruzione di una nuova mensa finanziata con i soldi del PNRR. Azione che ha lasciato sgomenti famiglie e bambini. 'Prima gli insegnano il rispetto dell'ambiente, l'amore e la cura degli alberi da valorizzare al posto del cemento. Poi, senza spiegazione, i bambini si trovano il giardino della scuola raso al suolo, con gli alberi già accatastati dicendo che al loro posto ci sarà una nuova costruzione in cemento' - afferma la mamma di un bimbo che frequenta la scuola Leopardi e che incontriamo in viale delle Rimembranze, nel corso del presidio organizzato dalla rete Aria alla quale hanno aderito diversi comitati e organizzazioni: da Isde, a Villaggio Europa a 'Boschi Modena'.
'Siamo in tanti - afferma Elena Luppi - al di la delle sigle, uniti da una stessa motivazione. Tutelare il patrimonio verde di Modena'. Per farlo, a decine, si sono incontrati, ieri mattina, davanti al cantiere per la realizzazione di uno dei chioschi al Parco delle Rimembranze, lunga striscia verde che divide i viali di Modena che dal Teatro storchi a piazzale Risorgimento.
Dopo lo sblocco di lunghe procedure per l'autorizzazione a realizzare un chiosco, il cantiere potrebbe e dovrebbe aprire. L'area dei lavori, di fronte a via Saragozza e alla ex questura, comprende anche antiche piante ed in particolare un imponente cedro del Libano. La distanza di rispetto che dovrebbe essere tenuta dalle infrastrutture che dovrebbero realizzate per i chioschi, stando al regolamento comunale che è stato esaminato a fondo dai comitati in relazione alla tutela di questo genere di piante, dovrebbe essere di almeno 5 metri.
Distanza che, vista la vicinanza della strada, renderebbe difficile, se non impossibile, se rispettata, la realizzazione del chiosco.
'Questo è un cantiere simbolo della mancanza di tutela e di attenzione rispetto al verde pubblico in città. In questo caso si tratta di un vero e proprio sfregio al patrimonio verde tutelato della nostra città ed in particolare delle piante di questo parco' - afferma Emanuela Luppi. 'Si tratta di un albero di pregio di rango comunale. Non siamo a della tipologia di struttura che sarà realizzata, rispetto all'uso del cemento o necessità di fondazioni. Fatto sta che si tratta di un'area verde pubblica che per noi andrebbe tutelata non sfregiata in questo modo'.
'Per quanto riguarda le scuole siamo di fronte ad un vero e proprio scempio, svolto deliberatamente dall'amministrazione comunale. Le ruspe hanno agito durante il periodo di chiusura per le festività Pasquali e al rientro i bambini hanno visto il giardino raso al suolo. La motivazione della mensa è oltretutto difficile da comprendere. Si tratta di strutture di cui le scuole non hanno bisogno e la motivazione della necessità di spendere i soldi del PNRR non può reggere. Pensiamo che alle scuole Rodari la mensa supplirà il fabbisogno di 140 posti rispetto ai 500 bambini presenti. Scelte impattanti che l'amministrazione ha svolto senza nemmeno passare per il consiglio comunale'
Gi.Ga.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>