La descrizione del terreno basata sui rilievi topografici a elevatissima risoluzione (rilievi lidar) e su metodi di analisi del terreno che permettano di usare il dettaglio topografico solamente dove è utile (algoritmo LANDMARK sviluppato dal Laboratorio di Idrologia Unimore) permette di incorporare nei modelli di previsione le macrostrutture topografiche, come alberi ed edifici, e di superare importanti approssimazioni comunemente fatte nei metodi esistenti. Con l’innovazione apportata da questo lavoro – specifica il Professor Stefano Orlandini – riusciremo per esempio a preannunciare quali case saranno allagate e quali rimarranno invece all’asciutto all’interno di una città inondata durante eventi come quello di Milano in questi giorni'.Lo studio prende le mosse dalla alluvione di Nonantola, quando nella mattinata del 6 dicembre 2020 l'argine di destra del Fiume Panaro situato tra i comuni di Gaggio e Bagazzano fallì e le aree circostanti furono inondate.Il lavoro di Orlandini intitolato “Flood plain inundation modeling with explicit description of land surface macrostructures” ed è disponibile in Open Access sul sito della rivista Advances in Water Resources.
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>