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'L’Emilia Romagna metterà fine all’impiego dei medici a gettone per le emergenze entro quest’anno'. Ad annunciarlo, un anno fa, l’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, rispondendo a un’interrogazione in assemblea legislativa. Impegno ribadito dallo stesso Assessore nella seduta modenese della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria in occasione della presentazione della riforma regionale dell'emergenza urgenza nell'autunno dello scorso anno.
Insieme all'Assessore Donini, a criticare e a mettere in dubbio l'efficacia del ricorso alle cooperative esterne private per la copertura di turni al Pronto Soccorso a causa della carenza di personale interno (in provincia di Modena particolarmente utilizzate nell'area nord per l'emergenza urgenza e l'ostetricia degli ospedali di Carpi e Mirandola), erano gli stessi dirigenti delle aziende sanitarie.
Criticità legate da un lato ad i costi ben più alti (circa 1300 euro a turno), rispetto al costo a turno di un medico interno, dipendente e, dall'altro, al fatto che l'organizzazione ed il mix di personale esterno ed interno non porterebbe agli stessi risultati in termini di lavoro di squadra e, appunto, di organizzazione dei reparti e dei servizi.
Elementi inseriti anche nella richiesta, avanzata dalla commissione sanitaria tecnica regionale nell'ottobre 2022, di non prorogare oltre al 31 dicembre 2022, l'apertura, in deroga, del punto nascita di Mirandola.
Raccomandazioni, impegni, promesse quelle di cessare in tempi brevi il ricorso a soggetti privati per la copertura dei costi, che sono rimaste, in provincia di Modena, ed in particolare nel distretto nord dell'Ausl di Modena, nel cassetto.
I servizi di emergenza urgenza e di ostetricia per la copertura dei turni negli ospedali di Carpi e Mirandola, già avviati nel 2022, sono proseguiti per il 2023 in previsione della loro scadenza a gennaio 2024. La carenza di personale a cui non si è trovata soluzione ha spinto l'Ausl a prorogare gli stessi al maggio 2024.
Scadenza tra pochi giorni, il giorno 29, utilizzando quel 50% concesso dalla legge e sancito nei contratti. Ma non non sufficiente per dire basta. Il personale medico manca ancora, anche perché l'esodo (a tratti vera e propria fuga), continua e c'è ancora bisogno, anche se in minura minore ma sempre importanti, di professionisti privati, esterni. A gettone. In questo caso forniti da società e cooperative.
Nella determina Ausl del 3 maggio scorso viene sancito che le attività di reclutamento di specialisti non hanno permesso di reperire tutte le risorse mediche attese, nonostante le azioni esperite nel tempo. Ed è così che si pensa ad un nuovo bando per l'esternalizzazione dei turni per atri 12 mesi. Nelle strutture ospedaliere dell'area nord. Un bando che per le sue caratteristiche deve essere europeo e che difficilmente potrà essere elaborato, ma soprattutto andare a termine con l'affidamento, entro la fine di maggio.
Ed è così che contestualmente al via libera al progetto con le caratteristiche del nuovo bando per 12 mesi di servizio diviso in 807.000 euro (iva esclusa) per il dipartimento dell’emergenza urgenza dell’area nord, e quindi per gli ospedali di Carpi e Mirandola, e per 188.000 euro per l’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia (totale di 995.000 euro), l'Ausl di Modena inserisce la proroga per estendere la durata del contratto di servizio alle due cooperative esterne che ora li gestiscono fino all'ottobre di quest'anno. Stanziando 554.000 euro iva esclusa per l’emergenza urgenza nell'area nord (Carpi e Mirandola), e 334.000 per la ginecologia e l’ostetricia dell’ospedale di Carpi per la copertura del servizio fino all’ottobre 2024, considerando che per l'ostetricia di Mirandola, viene scritto nella determina, non c'è più bisogno di ricorrere alla copertura di altri turni.
In totale, se si tiene conto dei soldi stanziati per l'ulteriore proroga ad ottobre e la copertura dei 12 mesi previsti dal nuovo bando, quasi due milioni di euro, per i soli ospedali dell'area nord. Per continuare ad esternalizzare servizi che da indicazioni della regione e dai recenti rilievi della corte dei conti sul bilancio Ausl non avrebbero più dovuto essere esternalizzati.
Un indirizzo politico e contabile sottolineato sempre un anno fa anche nel cosiddetto Decreto Bollette del ministro della Salute Orazio Schillaci che tra le disposizioni aveva proprio quella disincentivare il ricorso ai gettonisti, inserendo limiti alle esternalizzazioni nel corso dell’anno e al reclutamento di professionisti usciti dal servizio sanitario.
Un decreto che, per espressa sottolinatura dell'Ausl di Modena, non comprende, solo per una questione temporale e non di merito, le nuove esternalizzazioni previste dall'Ausl. Che avverrebbero entro i 12 mesi dall'entrata in vigore dal decreto. In sostanza per il solo fatto che i nuovi atti per esternalizzare i servizi vengono istruiti dall'Ausl entro il 29 maggio esenta dall'essere tecnicamente incompatibili con i limiti e le disposizioni indicate dal decreto bollette. Rimane una questione di merito e di opportunità, sia alla luce dei rilievi della Corte dei Conti sulle esternalizzazioni, e sia alla luce degli indirizzi della Regione richiamate e ribadite a più riprese dall'Assessore regionale alla sanità Donini-
“L’esternalizzazione è una stortura del sistema, è nostra intenzione smettere con tale pratica entro il 2023”.
Gianni Galeotti