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La Pressa
Gentilissimo direttore,
Molti mi chiedono consigli su cosa fare se colti da segni di influenza. Essendo medico non posso limitarmi a rispondere di rivolgersi al proprio dottore di famiglia. Posso dirvi cosa farei io, che per età sono categoria a rischio. Innanzitutto cercherei di risolvere la malattia a domicilio tenendo la febbre controllata con Tachipirina. Utile l’uso di un banale saturimetro da attaccare ad un dito ma ancora più utile controllare che non insorga affanno al minimo sforzo. Sentiti poi l’infettivologo Caravelli primario a Novara e l’oncologo Cavanna di Piacenza, famoso per aver trattato a domicilio centinaia di pazienti con esiti positivi, concordo con le loro indicazioni: clorochina (Plaquenil) al primo insorgere dei sintomi associata ad Azitromicina e cortisone; utile anche l’uso di calcieparina sotto cute per prevenire fenomeni embolici; se nonostante la terapia insorgesse affanno ed una saturazione di ossigeno bassa è importante la diagnosi di polmonite attraverso ecografia transtoracica (che loro eseguono a domicilio) e radiologia tradizionale ed ospedalizzazione.
Il Covid19 ha alta capacità infettante da persona e persona quindi utili mascherine specialmente al chiuso (cambiate spessissimo) e ancor di più la distanza di sicurezza. All’aperto è più che soddisfacente il solo distanziamento. Per fortuna il Covd19 ha poi poca forza patogena ed il 95% dei contagiati non ha sintomi o ha pochi sintomi. La letalità cioè il rapporto fra positivi al covid e i decessi è dello 0.27% (pazienti quasi esclusivamente anziani con pluripatologie).
Bisogna poi aggiungere che la maggior parte dei positivi al tampone ha una carica virale bassissima che deve essere amplificata in laboratorio per essere riconosciuta. Il lockdown non ha nessun risultato prospettico. Se si riapriranno le attività in periodo invernale ricomincerà il contagio. Bisogna allora continuare le attività usando tutte le norme igieniche prescritte e i farmaci efficaci ai primi sintomi aspettando un vaccino. Allora specialmente per gli anziani buona alimentazione, tanta attività fisica all’aperto e per quanto possibile mantenere relazioni sociali. Inoltre tutelare le persone no Covid affette da neoplasie, problemi vascolari, metabolici... non togliendo loro la possibilità di curarsi al meglio.
Dott. Daniele Giovanardi - ex primario Pronto soccorso Modena
Ex primario Ps Modena: 'Covid, ecco terapia domiciliare che consiglio'

Daniele Giovanardi entra nel dettaglio dei farmaci da adottare. Clorochina (Plaquenil) al primo insorgere dei sintomi associata a Azitromicina e cortisone; utile anche uso di calcieparina
Gentilissimo direttore,
Molti mi chiedono consigli su cosa fare se colti da segni di influenza. Essendo medico non posso limitarmi a rispondere di rivolgersi al proprio dottore di famiglia. Posso dirvi cosa farei io, che per età sono categoria a rischio. Innanzitutto cercherei di risolvere la malattia a domicilio tenendo la febbre controllata con Tachipirina. Utile l’uso di un banale saturimetro da attaccare ad un dito ma ancora più utile controllare che non insorga affanno al minimo sforzo. Sentiti poi l’infettivologo Caravelli primario a Novara e l’oncologo Cavanna di Piacenza, famoso per aver trattato a domicilio centinaia di pazienti con esiti positivi, concordo con le loro indicazioni: clorochina (Plaquenil) al primo insorgere dei sintomi associata ad Azitromicina e cortisone; utile anche l’uso di calcieparina sotto cute per prevenire fenomeni embolici; se nonostante la terapia insorgesse affanno ed una saturazione di ossigeno bassa è importante la diagnosi di polmonite attraverso ecografia transtoracica (che loro eseguono a domicilio) e radiologia tradizionale ed ospedalizzazione.
Il Covid19 ha alta capacità infettante da persona e persona quindi utili mascherine specialmente al chiuso (cambiate spessissimo) e ancor di più la distanza di sicurezza. All’aperto è più che soddisfacente il solo distanziamento. Per fortuna il Covd19 ha poi poca forza patogena ed il 95% dei contagiati non ha sintomi o ha pochi sintomi. La letalità cioè il rapporto fra positivi al covid e i decessi è dello 0.27% (pazienti quasi esclusivamente anziani con pluripatologie).
Bisogna poi aggiungere che la maggior parte dei positivi al tampone ha una carica virale bassissima che deve essere amplificata in laboratorio per essere riconosciuta. Il lockdown non ha nessun risultato prospettico. Se si riapriranno le attività in periodo invernale ricomincerà il contagio. Bisogna allora continuare le attività usando tutte le norme igieniche prescritte e i farmaci efficaci ai primi sintomi aspettando un vaccino. Allora specialmente per gli anziani buona alimentazione, tanta attività fisica all’aperto e per quanto possibile mantenere relazioni sociali. Inoltre tutelare le persone no Covid affette da neoplasie, problemi vascolari, metabolici... non togliendo loro la possibilità di curarsi al meglio.
Dott. Daniele Giovanardi - ex primario Pronto soccorso Modena

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