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Figliuolo festeggia 80% vaccinati. Ma immunità di gregge è impossibile

Figliuolo festeggia 80% vaccinati. Ma immunità di gregge è impossibile

I virologi, a partire dallo stesso Burioni, hanno sottolineato più volte come l'immunità di gregge, a causa della mutevolezza del virus, non è raggiungibile


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I complimenti ai giovani per l’adesione alla campagna vaccinale, la conferma che già a settembre si partirà con la somministrazione della terza dose e una strategia di convincimento per chi è ancora contrario all’inoculazione. Il commissario straordinario all’emergenza Covid-19, il generale Francesco Paolo Figliuolo, ha fatto il punto della situazione nel corso di una visita all’hub vaccinale dello stabilimento Amazon di Passo Corese (Rieti). “Per l’Italia oggi è un bel giorno, abbiamo appena raggiunto, e di poco superato, l’80% delle prime somministrazioni a persone già guarite o con una dose. Questo risultato ci dice che per fine settembre raggiungeremo l’80% di platea interamente vaccinata, ossia 43 milioni e 200mila cittadini italiani dai 12 anni in su che completeranno la scheda vaccinale”. Parole di soddisfazione ma che comunque non cancellano quelle di tutti i virologi, a partire dallo stesso Roberto Burioni, i quali hanno sottolineato più volte come l'immunità di gregge, a causa della mutevolezza del virus, non è raggiungibile.



Se i numeri della campagna sono positivi, è grazie anche al contributo dei più giovani. “Stiamo avendo davvero ottimi risultati. A livello nazionale – ha sottolineato Figliuolo -, su 100.000 prime inoculazioni di ieri, il 30% erano somministrazioni fatte alla classe tra i 12 e i 19 anni.
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A livello complessivo stiamo raggiungendo, come prima dose, ottimi risultati. Qualcosa in meno nella fascia 12-15 anni, dove siamo intorno al 50% come prime dosi ma chiaramente sono gli ultimi che hanno iniziato. La classe 19-29 anni ha raggiunto e superato il 70%, credo siamo intorno al 75% di prime inoculazioni, e ricordiamo che ha iniziato per ultima a vaccinarsi. Si tratta davvero di un grande senso di responsabilità. Ovviamente per i ragazzi più giovani, i minorenni, il senso di responsabilità dipende molto dai loro genitori. E di questo ringrazio anche loro”, ha concluso.

“La variante Delta è molto contagiosa, contagia in parte anche chi è vaccinato. È chiaro che l’1 ottobre non spegneremo i motori, non chiuderemo gli hub e non manderemo più le dosi ai farmacisti e ai medici di medicina generale o ai pediatri di libera scelta. La campagna vaccinale continuerà, fino a quando ci saranno persone che verranno a vaccinarsi – ha proseguito Figliuolo – Stiamo ragionando con i presidenti delle Regioni e delle Province autonome e con i responsabili dei sistemi sanitari e man mano che si va avanti e che raggiungiamo percentuali ottimali, riteniamo i grandi hub piano piano debbano andare a scemare per dare maggiore importanza ad un sistema che preveda l’impiego di medici di medicina generale, farmacisti e pediatri.
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In tutti i casi ritengo che in questa fase gli hub siano ancora importanti”.
E sulla possibilità di inserire l’obbligo vaccinale per legge, su cui il premier Draghi ha aperto ma che divide la politica italiana, Figliuolo ha detto: “Noi dobbiamo convincere, dobbiamo andare avanti con la vaccinazione. Le decisioni si prendono sulle evidenze. Io sono abituato a dare numeri e a dire fatti. Quindi, se riusciamo a scalfire lo zoccolo duro ne prenderemo atto. Se così non fosse o se si arrivasse ad una percentuale in cui c’è bisogno di fare di più, ritengo che i nostri decisori siano molto saggi ed illuminati e sapranno poi cosa fare“.
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