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'Nonostante siano state dette e scritte moltissime cose sull’arrivo e la presenza di minori stranieri non accompagnati (MSNA) a Modena, i problemi relativi a questa drammatica realtà non solo non si arrestano, ma non sembrano nemmeno diminuire. Gli arrivi non si fermano e quindi ogni giorno – e ci teniamo a sottolineare questa cadenza – si presentano in Questura minori stranieri o presunti tali, che chiedono assistenza in quanto non accompagnati'. Il Siulp di Modena rilancia per voce del suo segretario Roberto Butelli, il problema, diventato nei numeri emergenza, relativo all'ormai quotidiano arrivo a Modena di minori stranieri non accompagnati. Molti vengono letteralmente 'scaricati' davanti alla questura per essere gestiti e presi in carico. Aumentando una problematica che non è solo relativa alle ingenti risorse umane impiegate dalla Polizia di Stato per la gestione degli arrivi, la registrazione, l'identificazione e l'invio in comunità di accoglienza ma anche ad un timore.
Ovvero che dietro a questi costanti arrivi, soprattutto dalla tunisia, ci sia una regia, che identifica Modena come città e provincia alla quale inviare flussi di minori, o presunti tali. E qui sta un altro problema. Modena non è nuova a flussi di stranieri sbarcati o presenti sul territorio irregolarmente e pronti a dichiarare di essere minori quando non lo sono al fine di accedere subito a percorsi di accoglienza. E questo è da verificare.
'È bene che si sappia - afferma Butelli - che questi ragazzi si presentano quasi sempre di pomeriggio o di sera, per cui è necessario fermare almeno una pattuglia della Squadra Volante per tutte le obbligatorie attività di identificazione e fotosegnalamento, e quindi per l’affidamento alle cooperative ed enti assistenziali accreditati presso Comune e Prefettura o sedicenti parenti.
Quasi sempre significa bloccare una pattuglia che pertanto, anziché fare controllo del territorio ed effettuare gli interventi richiesti dai cittadini, stazionerà in Questura per fotografie, impronte digitali e compilazione di moduli, oppure in ospedale per le necessarie pratiche per verificare se si tratti effettivamente di un minore oppure no (la valutazione della maturazione ossea del polso e della mano, visita auxologica ecc.). Quindi tutti i giorni, per ore ed ore, uno o più equipaggi della Squadra Volante (oltre a personale della Polizia Scientifica, dell’Ufficio Immigrazione e dell’Anticrimine) sono costretti ad interrompere le proprie attività a causa di questo continuo, ininterrotto flusso di immigrati sedicenti minori che si recano a Modena in quanto notoriamente particolarmente accogliente, ospitale e ricca di opportunità. Solo per questo motivo? Come Siulp, abbiamo il sentore che questi arrivi siano in realtà pianificati, ovvero progettati al fine di far giungere a Modena ragazzi che per la maggioranza dei casi sono tunisini, in particolare di Kairouan''.
'La comunità tunisina - sottolinea Butelli - è composta da poco più di 100.000 cittadini regolari in tutta Italia, e Emilia-Romagna è la prima regione per presenze tunisine, che ne accoglie quasi il 21%. In particolare Modena e la prima provincia in regione con circa 5600 presenze. Purtroppo rileviamo che proprio quei ragazzi sembrano essere spesso al centro di problemi riguardanti l’ordine e la sicurezza pubblica cittadina: gli MSNA tunisini sarebbero spesso coinvolti in comportamenti antisociali che spesso sfociano in reati predatori o spaccio di stupefacenti. Non è infatti un caso che le Volanti ne abbiano denunciati numerosi e che la Squadra Mobile ne abbia segnalati almeno una ventina nel corso dell’operazione antidroga dello scorso mese di giugno. E sappiamo che l’attuale normativa è molto generosa, anche dal punto di vista penale, nei confronti dei minori, tanto da rendere quasi inefficaci o comunque prive di deterrenza, le attività di polizia. In sostanza, il problema si ripercuote due volte sulla sicurezza dei cittadini modenese: la prima volta quando minore straniero si presenta in questura e quindi una o più Volanti devono abbandonare il controllo del territorio, la seconda se il minore in questione – come già accaduto diverse volte - crea problemi di ordine e sicurezza pubblica. A quando l’inversione di tendenza?' - conclude Butelli.
Redazione Pressa
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