Giornata mondiale del cervello: a Modena erogate 40.000 prestazioni neurologiche
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Giornata mondiale del cervello: a Modena erogate 40.000 prestazioni neurologiche

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Nelle sedi Ausl della provincia a Carpi e a Mirandola, prestazioni all'avanguardia nazionale


Giornata mondiale del cervello: a Modena erogate 40.000 prestazioni neurologiche
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Ricorre oggi, sabato 22 luglio, la Giornata mondiale del cervello, occasione per un appello globale per ridurre al minimo il divario di conoscenze e aumentare nella popolazione la consapevolezza dei danni alla salute del cervello. Il tema di quest’anno è “Salute e disabilità del cervello: non lasciare nessuno indietro' e offre lo spunto per raccontare le attività sul territorio provinciale.

L’Azienda Usl di Modena eroga oltre 40mila prestazioni (circa 5mila visite e 35mila elettromiografie) afferenti alla Unità operativa complessa di Neurologia che ha la sua sede all’Ospedale Ramazzini di Carpi e opera in particolare su tutte le problematiche neurologiche dell’area Nord, sui Distretti di Carpi e Mirandola, anche attraverso strumenti di telemedicina che consentono la refertazione da remoto dei principali esami.

La Neurologia, diretta dal dottor Mario Santangelo, tratta in degenza ordinaria tutte le patologie neurologiche acute o eventualmente croniche – riacutizzate, nonché malattie rare a cui viene effettuata la diagnosi. Nel 2022 sono stati oltre 500 i ricoveri ordinari di pazienti dell'area Nord della provincia. Essa funge anche da struttura spoke per il rientro di pazienti trattati presso la Clinica Neurologica di Baggiovara con cui esiste un rapporto di collaborazione reciproca.

Sul territorio, in una logica di reale integrazione con la parte ospedaliera, è attivo un unico gruppo di Neurologi che opera nelle Case di Comunità di Concordia Finale Emilia, con attenzione alla cronicità - in particolare la malattia di Parkinson - in una logica di prossimità.
All'Ospedale di Mirandola, oltre a visite ed esami e alle consulenze sui pazienti ricoverati, la Neurologia opera presso l’Area fragili, nell’ambito dell’Unità Valutativa Multidisciplinare per pazienti pluri-patologici; collabora con la Geriatria per la valutazione e gestione di pazienti con demenza e patologie neurologiche neurodegenerative associate; esegue diagnosi differenziali.

'Una buona parte dell’attività neurologica è rivolta verso l’esterno - dichiara Santangelo -. Viene effettuata una presa in carico della patologia neurologica cronica afferente ai nostri ambulatori di secondo livello su patologie quali demenze giovanili, malattie demielinizzanti, sclerosi multipla, disordini del movimento, epilessia, ecc. Nell’ambito del Centro disturbi cognitivi e demenze si sono creati in collaborazione con la Neurologia di Baggiovara percorsi dedicati, anche con la Medicina Legale, per il riconoscimento dei diritti sociali a persone giovani affette da demenza.

Per la nostra realtà è infine di vitale importanza il rapporto con le associazioni dei pazienti, in particolare in termini di prevenzione. L’associazione Parkinson Carpi e ALICE Carpi sono state create e volute, a suo tempo, dalla nostra unità operativa; si collabora attivamente con AISM per la sclerosi multipla, GAFA per l’alzheimer e con altre associazioni di volontariato, che sono una risorsa preziosa non solo per stare accanto ai pazienti ma per spingerci costantemente al miglioramento dell'assistenza. Per stare bene, infatti, il rapporto con gli altri, il supporto al caregiver, la rete di relazioni che si creano sul territorio, sono fondamentali, possiamo spingerci a dire – conclude Santangelo – che possono diventare parte della cura'.

In occasione della Giornata mondiale del cervello si ricorda quest’anno l'attenzione sulla disabilità e l’importanza, come recita lo slogan, di “non lasciare nessuno indietro'. Una delle principali condizioni disabilitanti è la certamente la demenza.

'La demenza è una condizione relativamente frequente ed è legata a molte malattie di natura neurodegenerativa, vascolare e traumatica che interessa nella maggior parte dei casi persone anziane; è diventata di grande attualità soprattutto in relazione all'invecchiamento della popolazione – chiarisce Andrea Fabbo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Geriatria, Disturbi Cognitivi e Demenze dell’Azienda USL di Modena -. La provincia di Modena, grazie alla collaborazione con Unimore e con le altre aziende sanitarie modenesi, è all'avanguardia in Italia non solo per la diagnosi precoce e complessa ma anche e soprattutto nella gestione e nei percorsi di cura ed assistenza'.

A Modena si sperimentano infatti non solo i nuovi farmaci per l'Alzheimer, la forma di demenza più diffusa che incide per il 60% dei casi, ma anche nuove modalità di interventi psicosociali come la stimolazione cognitiva, la terapia occupazionale a domicilio, il supporto psicologico al caregiver grazie al lavoro di rete tra Ausl e Aou. Sempre a Modena si stanno sperimentando i modelli di inclusione e partecipazione delle persone con demenza in comunità - le Dementia Friendly Community (DFC) - attraverso una grande azione di sensibilizzazione con le istituzioni locali come i Comuni: 'Modena è attualmente la provincia in Italia che ha la più alta percentuale di Comuni che hanno aderito al network internazionale delle DFC: Modena, Formigine, Maranello, Sassuolo, Mirandola, Nonantola, San Prospero, San Felice, Camposanto ed altre sono in arrivo. E' stata anche avviata – prosegue Fabbo – una importante campagna di prevenzione, nella logica dell'invecchiamento attivo, grazie al lavoro di collaborazione ed integrazione con le associazioni di volontariato e con le associazioni di categoria degli anziani come le Palestre della Memoria che si stanno attivando su tutto il territorio provinciale. L'Ausl attraverso la UOC di Geriatria, Disturbi Cognitivi e Demenze che ha la 'regia' del Progetto Demenze a livello provinciale, in collaborazione con la Neurologia dell'Ospedale di Carpi, riesce a mettere insieme tutti i percorsi - dalla diagnosi alla cura, senza dimenticare la prevenzione - con anche la partecipazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, in una logica ospedale-territorio già ottimamente integrata. Nello stesso progetto della città di Modena Amica delle persone con demenza (DFC) la partecipazione delle aziende sanitarie modenesi avviene in maniera congiunta ed in stretta collaborazione'.

Nella foto, Mario Sant'Angelo

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