'Questi file ‘copiati’ sono frutto di una gestione non corretta da parte del personale Ausl del trattamento dati? Ovvero – si chiede Platis – queste informazioni sono state sottratte, forse, da un “server mail” in cui il personale interno si ‘passava’ informazioni sensibili con semplici mail? Era questo il modo corretto per gestire le informazioni sanitarie? Proprio su quest’ultimo aspetto è necessario che l’Ausl chiarisca prontamente e, nel caso fosse necessario, cambi prontamente l’eventuale trattamento dei dati con procedure e prassi corrette e adeguate al normativa vigente. Prendiamo atto – infine – che anche oggi l’informativa ai sensi dell’articolo 34 del regolamento europeo di settore risulta ancora “in aggiornamento”. Fatto molto strano che l’Ausl dovrà giustificare e spiegare nel prossimo consiglio provinciale' - conclude il consigliere.
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