I braccialetti elettronici non arrivano
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I braccialetti elettronici non arrivano

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La Camera Penale di Modena richiama l'attenzione sui ritardi e sull'importanza di questi strumenti per ridurre il sovraffollamento delle carceri, sugli arresti domiciliari e per gli stalker


I braccialetti elettronici non arrivano
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I braccialetti elettronici potrebbero garantire il controllo diretto dei detenuti agli arresti domiciliari, contribuendo a contrastare il sovraffollamento delle carceri (con particolare riferimento a quello di Modena nel quale sono presenti 489 detenuti rispetto ai 370 posti regolamentari), ed evitando alle forze dell’ordine il controllo diretto presso i domicili, attività che impiegano tempo e risorse. Ma non solo. Potrebbero riguardare anche il controllo di tutti coloro i quali sono obbligati da misure restrittive, come il divieto di avvicinamento a luoghi o persone sensibili. Tra questi gli accusati di stalking o di maltrattementi in famiglia. Un problema, quello della carenza di braccialetti elettronici, richiamato in occasione della ricorrenza della IV giornata dei braccialetti elettronici, indetta dalla Camera penale di Firenze, dalla Camera Penale di Modena Carl'Alberto Perroux.  La denuncia riguarda la parziale e minima applicazione del braccialetto elettronico per il controllo a distanza dei detenuti agli arresti domiciliari e in detenzione domiciliare.

 

A Modena sarebbero una quarantina i braccialetti elettronici oggi a disposizione. Ce ne vorebbero molti di più. Altri 50 se ne aspettavano dal bando di più di 1000 aggiudicato a livello nazionale lo scorso maggio, ma a quanto pare nemmeno uno si è visto. Non solo a Modena ma in tutta Italia. Da qui l’appello della camera penale di Modena affinché venga garantita la disponibilità di questi strumenti.

'A seguito della carenza di braccialetti elettronici detenuti e ristretti restano in carcere in attesa che
possa darsi concreta applicazione ai provvedimenti giurisdizionali. La Camera Penale stigmatizza tale situazione che comporta, di fatto, la disapplicazione dell’art. 275 bis cpp e dell’art. 58 quinquies dell’Ordinamento Penitenziario e chiede conto al Governo di tale ritardo' - ha affermato l'Avvocato Gianpaolo Ronsisvalle della Camera penale di Modena (video).


'Nel circondario di Modena, continua a registrarsi una grave situazione di sovraffollamento carcerario, situazione rimasta invariata rispetto all’anno precedente. L’utilizzo dei braccialetti elettronici, oltre a risolvere i cronici problemi di sovraffollamento carcerario, consentirebbe un miglior impiego delle forze dell’ordine che, non essendo oberate dal controllo diretto delle persone sottoposte a misura cautelare o ammesse a misure alternative, potrebbero svolgere maggior attività di prevenzione, così garantendo ulteriormente la tutela della collettività'

'Tali dispositivi, se messi a disposizione - si legge in una nota della Camera Penale -  potrebbero essere utilizzati in caso di applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dal nucleo familiare, assicurando, in tal caso, un’ulteriore tutela nei confronti delle vittime di reati quali, solo per citarne alcuni, quelli contro l’assistenza familiare e contro la libertà individuale, contenendo, altresì, il pericolo di gravi episodi di violenza che purtroppo, come i fatti di cronaca ci ricordano, a volte sfociano in vere tragedie familiari.

Proprio in ragione di una più ampia tutela dei legami familiari e di un'umanizzazione della pena, la Camera Penale di Modena Carl'Alberto Perroux , prendendo spunto dalla Carta dei figli dei genitori detenuti che riconosce formalmente il diritto di questi minorenni alla continuità del proprio legame affettivo con il genitore detenuto e, al contempo, ribadisce il diritto alla genitorialità, si è posta l'impegno, attraverso una raccolta fondi, di poter solidificare il legame che di fatto esiste tra il carcere e la comunità esterna'


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