'I sanitari non vaccinati reintegrati più a rischio dei vaccinati, per ora eviteremo assistenza diretta a pazienti'

Sono 38 in Ausl, 33 tra Policlinico e Baggiovara e 7 all'ospedale di Sassuolo i sospesi senza stipendio che dal 1° novembre possono rientrare al lavoro. La direttrice sanitaria Ausl Romana Bacchi: 'Ok per gli amministrativi ma per i sanitari procederemo con valutazione del rischio caso per caso'


In attesa di disposizioni dagli organi competenti (in questo caso Regione, ndr), se per amministrativi e Oss il reintegro può avvenure ed è avvenuto alle proprie mansioni, così non sarà per i sanitari che in attesa di disposizoni non avranno possibilità di contatti diretti'. Una sorta di anticipazione rispetto alle disposizioni che in effetti poche ore dopo arriveranno dall'assessore regionale alla sanità Raffaele Donini. 'I sanitari sospesi reintegrati non vaccinati non potranno avere contatti diretti con i pazienti fragili' - ha dettol'assessore.
Insomma la distinzione, per non parlare di diversità di trattamento lavorativo, applicata agli operatori a seconda del fatto che siano vaccinati o non vaccinati continua, almeno nelle strutture sanitarie, confermando di fatto ciò che da tempo è stato superato e sdoganato da tempo non solo in tutti i settori, compreso quello scolastico dove da mesi si è detto stop anche alla discriminazione nei confronti degli insegnanti sospesi e reintegrati ma obbligati a non avere contatti diretti con i bambini, ma anche nel mondo scientifico, soprattutto in relazione al contagio.
A questo punto chiediamo alla direttrice sulla base di qual presupposto ed evidenza è calcolato il fattore di rischio maggiore a cui sarebbe esposto ed esporrebbe un professionista non vaccinato o vaccinato ma senza terza dose rispetto ad uno vaccinato magari con la terza dose fatta anche 10-12 mesi fa. E qui la risposta si fa più vaga. 'La valutazione del rischio dipende dal luogo di lavoro, dal servizio, quindi ognuno ha una storia diversa, individuale e di contesto che va valutata caso per caso'. Prendiamo atto della risposta ad una domanda che gireremo ad altri professionisti.
Nel frattempo, oltre ad una discriminante di carattere sanitario c'è, per arrivare ad un reintegro pieno, un elemento tecnico e procedurale da seguire. Le aziende sanitarie ed ospedaliere, per il reintegro degli operatori, devono tenere conto anche delle indicazioni dei rispettivi odini professionali, coinvolti direttamente nella procedura di sospensione dal servizio e in alcuni casi, dall'ordine stesso. 'Non da tutti gli ordini sono arrivate queste indicazioni' - specifica Bacchi. Noi giriamo la domanda al presidente dell'Ordine dei Medici Carlo Curatola. E alla richiesta di un commento sulla scelta del governo di anticipare al 1°novembre il rientro dei medici sospesi, la segreteria di Piazzale Boschetti risponde nessun commento, la dichiarazione da parte dell'ufficio stampa dell'ordine arriva rispetto all'attuazione delle procedure: 'Il Presidente dell'Ordine dei Medici ha informato che sono già stati assolti gli obblighi nei confronti degli iscritti a suo tempo sospesi e dei loro datori di lavoro'
Gianni Galeotti
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