Regione per Regione, territorio, il quadro non può che essere preoccupante. Con medici e infermieri lombardi al primo posto in assoluto per numero di richieste pervenute all’Amsi per lavorare all’estero. Al primo posto nelle richieste di esodo verso l'estero la regione Lombardia, con 630, divise tra 430 medici, 200 infermieri e professionisti della sanità. A seguire Veneto, Piemonte, Lazio, Campania, Emilia Romagna dove ci sono 300 medici, 150 infermieri e professionisti della sanità, per un totale di 450 operatori sanitari che hanno fatto richiesta per un trasferimento all'estero. Dati impressionanti soprattutto nella tendenza e nel fatto che si tratta comunque dei soli professionisti che hanno fatto richiesta e solo alle associazioni di riferimento. Sappiamo ormai da anni quanto sia altrettanto alta ed in aumento (ne abbiamo dato conto in prcecendenti articoli per la realtà modenese), il numero di recessi volontari dal contratto di lavoro dalla sanità pubblica.
Ricordiamo che il bilancio a livello nazionale durante il 2023 consiste in più di 6000 richieste tramite email alla segreteria dell'AMSI (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia) e all'UMEM (Unione Medica Euro - Mediterranea) da Medici e Professionisti della Sanità con la richiesta di voler lavorare all'estero.
6000 Professionisti della Sanità di cui 4000 Medici Specialisti e Medici di Famiglia e 2000 Professionisti della Sanità (il 70% Infermieri, 15% Fisioterapisti e Osteopati, 5% Farmacisti, 10% Podologi/Logopedisti/Psicologi/Tecnici di laboratorio/Tecnici di Radiologia). Più dell'85% delle richieste provengono dalle Strutture Sanitarie Pubbliche.
I Medici Specialisti che chiedono di lavorare all'estero sono soprattutto anestesisti, radiologi, ortopedici, medici di famiglia, medici di urgenza, chirurghi plastici, chirurghi generali, neurochirurghi, neurologi, ginecologi, pediatri.
'Se solo una metà di queste richieste venisse accolta, il sistema rischierebbe il tracollo' - afferma l'Associazione che sottolinea: 'Attraverso la voce del Prof.