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In fuga dalla sanità pubblica: in Emilia-Romagna boom di richieste per l'estero

In fuga dalla sanità pubblica: in Emilia-Romagna boom di richieste per l'estero

Lo scorso anno sono stati 450 i professionisti che hanno fatto richiesta all'Associazione dei medici stranieri. un trend che riguarda soprattutto le regioni del nord


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Un vero e proprio esodo di professionisti della sanità verso l’estero. E’ il rischio concreto che emerge, senza mezzi termini, dal report dell’Amsi, Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, costruito sui numeri di un vero e proprio data base che nell’ultimo anno è stato aggiornato giorno dopo giorno sulla base delle richieste pervenute per abbandonare il sistema sanitario italiano. Richiesta che al settembre scorso avevano registrato un aumento del 60%.

Regione per Regione, territorio, il quadro non può che essere preoccupante. Con medici e infermieri lombardi al primo posto in assoluto per numero di richieste pervenute all’Amsi per lavorare all’estero. Al primo posto nelle richieste di esodo verso l'estero la regione Lombardia, con 630, divise tra 430 medici, 200 infermieri e professionisti della sanità. A seguire Veneto, Piemonte, Lazio, Campania, Emilia Romagna dove ci sono 300 medici, 150 infermieri e professionisti della sanità, per un totale di 450 operatori sanitari che hanno fatto richiesta per un trasferimento all'estero. Dati impressionanti soprattutto nella tendenza e nel fatto che si tratta comunque dei soli professionisti che hanno fatto richiesta e solo alle associazioni di riferimento. Sappiamo ormai da anni quanto sia altrettanto alta ed in aumento (ne abbiamo dato conto in prcecendenti articoli per la realtà modenese), il numero di recessi volontari dal contratto di lavoro dalla sanità pubblica.
Che vanno ad incidere soprattutto sulle regioni com maggiore carenza di personale e con standard migliori nella qualità del servizio. 

Ricordiamo che il bilancio a livello nazionale durante il 2023 consiste in più di 6000 richieste tramite email alla segreteria dell'AMSI (Associazione Medici di Origine Straniera in Italia) e all'UMEM (Unione Medica Euro - Mediterranea) da Medici e Professionisti della Sanità con la richiesta di voler lavorare all'estero.
6000 Professionisti della Sanità di cui 4000 Medici Specialisti e Medici di Famiglia e 2000 Professionisti della Sanità (il 70% Infermieri, 15% Fisioterapisti e Osteopati, 5% Farmacisti, 10% Podologi/Logopedisti/Psicologi/Tecnici di laboratorio/Tecnici di Radiologia). Più dell'85% delle richieste provengono dalle Strutture Sanitarie Pubbliche.

I Medici Specialisti che chiedono di lavorare all'estero sono soprattutto anestesisti, radiologi, ortopedici, medici di famiglia, medici di urgenza, chirurghi plastici, chirurghi generali, neurochirurghi, neurologi, ginecologi, pediatri.

'Se solo una metà di queste richieste venisse accolta, il sistema rischierebbe il tracollo' - afferma l'Associazione che sottolinea: 'Attraverso la voce del Prof.
Foad Aodi, Leader dell’Amsi e dell'UMEM in 120 paesi e Docente a Contratto all'Università Tor Vergata e membro registro esperti della Fnomceo, è in atto da tempo una proficua di campagna di comunicazione, non solo nel nostro Paese, ma anche con numerosi media di paesi stranieri, finalizzata alla promozione di attività che tutelano i professionisti della salute nel mondo'.
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