La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook X Youtube Linkedin Instagram Telegram

Spazio ADV dedicata a Udicon
Spazio ADV dedicata a LG
Spazio ADV dedicata a Udicon
Articoli Società

La nostra Pace è un bimbo: il messaggio degli auguri di Natale dell'Arcivescovo

La nostra Pace è un bimbo: il messaggio degli auguri di Natale dell'Arcivescovo

Il messaggio genera da una domanda provocatoria di un papà. Dalla quale è scaturita la riflessione in occasione del Santo Natale


3 minuti di lettura

Spazio ADV dedicata a LG
'Pochi giorni fa, in pubblica assemblea, un papà ha lanciato una provocazione: e se estendessimo il diritto di voto ai bambini? I presenti hanno reagito con un sorriso, al quale mi sono allineato anch’io. Poi però ho pensato che questa proposta, per quanto irrealizzabile, risolverebbe almeno un problema: quello della guerra. Sono sicuro che tutti i bambini, in un ipotetico referendum propositivo, voterebbero all’unanimità “sì” per la pace. Sarebbe un plebiscito. Genitori e maestre delle scuole dell’infanzia e delle primarie sostengono che in questo tempo la prima intenzione di preghiera dei bimbi è per la pace. Loro sanno che alla guerra si può giocare per finta, ma che solo la pace è una cosa seria. Invece gli adulti, soprattutto quelli che detengono le leve del potere, usano giocare per davvero alla guerra, con le vite degli altri. È incredibile che nel terzo millennio, dopo secoli e secoli di conflitti sanguinosi che sembravano lasciare il passo a civiltà illuminate, sagge e pacifiche, si combattano ancora decine di guerre nel mondo. I bimbi dell’Ucraina e della Terra santa, che vedono i loro cari morti, le loro case esplose e i loro stessi corpi feriti, quali traumi incancellabili stanno vivendo?
E con loro i bimbi armeni, azerbaigiani, yemeniti, etiopi, congolesi, haitiani, pakistani, e di tanti altri paesi in lotta tra di loro o al loro interno. È uno sterminio di corpi e cuori di cui l’umanità del futuro si vergognerà, come ora accade per i lager nazisti e per i gulag sovietici.

Per tutte le persone di buona volontà la pace è un ideale da perseguire. Per i cristiani la pace non è solo un ideale, ma è un corpo: “Cristo è la nostra pace”, dice San Paolo (Efesini 2,14). La pace ha preso carne, ha la forma di un piccolo concepito a Nazareth e nato a Betlemme. Un neonato evoca fragilità e tenerezza insieme. Fragilità, perché necessita di tutto: la pace non è data una volta per sempre, ma ha bisogno di essere accolta, accudita, curata, alimentata, cullata. Tenerezza, perché convoca attorno a sé parenti e amici, stringendoli nell’affetto verso il nuovo arrivato; la pace, continua San Paolo, “abbatte il muro di separazione”, crea legami tra i lontani. In un tempo nel quale i nostri occhi sono pieni di immagini violente, adottiamo lo sguardo dei bimbi, seguendo Gesù che li ha indicati come modello per gli adulti: “se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli” (Matteo 18,3).
Oggi possiamo permetterci di aggiungere che, se non ci uniamo ai bambini nel plebiscito per la pace, non potremo attraversare più nemmeno i regni della terra, perché l’avremo devastata.

Preghiera per la pace

A Betlemme, Signore, ci hai regalato la pace, cantata dagli angeli ai pastori.
Sulle strade della Galilea, lungo le rive del lago, sui monti e nei villaggi,
hai proclamato beati gli operatori di pace.
Alla vista di Gerusalemme hai pianto, perché la città non aveva accolto la pace.
La tua pace, Signore, è esigente, perché non è la pace che il mondo vuole;
non è la semplice tregua dai combattimenti,
non è la sottomissione compiacente ai dittatori di turno,
non è il silenzio dell’indifferenza egoistica.
Tu non dai la pace come la dà il mondo, ma dai la “tua” pace,
che è impegno per la giustizia, vicinanza ai fragili, profezia del regno,
semplicità di vita, umiltà del cuore.
I bambini, Signore, sanno che cos’è la tua pace,
la sognano, la implorano, la attendono;
sono loro le prime vittime delle guerre degli adulti e i primi testimoni di pace.
Gesù, bambino di Betlemme, vinci l’ostilità dei potenti di questo mondo,
regalaci la tua pace, perché da soli non riusciamo a costruirla.
Amen.


+ Erio Castellucci – Arcivescovo di Modena-Nonantola e Vescovo di Carpi
Foto dell'autore

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, sociale ed ec...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.