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La nuova sanità passa dal... telefono

Data: / Categoria: Societa'
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Nei primi due mesi dall'attivazione, 20.000 chiamate al nuovo nomero della Guardia Medica. Il 60% delle richieste risolte tramite telefono


La nuova sanità passa dal... telefono
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Oltre 20mila chiamate provenienti dai cittadini di tutta la provincia di Modena, gestite dai medici della Centrale unica telefonica provinciale di Guardia medica (Continuità assistenziale). È il primo bilancio relativo ai primi due mesi di entrata in funzione, dal 3 luglio scorso, del nuovo numero unico provinciale 800 032 032, attivo dalle 20 alle 8 nei giorni feriali e dalle 8 alle 20 nei giorni di sabato, domenica e tutti i giorni prefestivi e festivi.

La riorganizzazione della Continuità assistenziale modenese ha un obiettivo, rafforzare il sistema per una risposta più completa ai cittadini, evitando loro il più possibile gli spostamenti non necessari e fornendo un’assistenza più appropriata e puntuale ai bisogni urgenti nei giorni e nelle fasce orarie in cui non sono in servizio i medici e pediatri di famiglia. Una risposta telefonica che se necessario può comunque portare alla visita nell’ambulatorio di guardia medica territoriale o al domicilio. 

I contatti dei primi due mesi infatti, nel 60-65% dei casi si sono risolti tramite un consulto telefonico, nel 25-30% con una visita ambulatoriale, nel 5-10% con visite domiciliari; la parte restante delle telefonate, tra l’1 e il 5%, ha portato all’attivazione del 118. 
 
Questo cambiamento organizzativo, che non ha riscontrato particolari problemi. Anche dai sindaci 'Non ho ricevuto nessuna segnalazione e nessuna problematica particolare' - aveva affermato il sindaco i Lama Mocogno Giovan Battista Pasini alcuni giorni fa nella riunione della Conferenza Territoriale Sociale Sanitaria (la stessa che il 13 settembre prossimo dovrà esprimersi sul piano di riorganizzazione dell'emergenza-urgenza elaborato dall'Ausl di Modena e previsto dalla nuova legge regionale, e comprendente anche la nascita dei Cau in sostitutuzione dei punti di primo intervento e in affiancamento dei pronto soccorso più strutturati), 'e quando un sindaco non riceve alcuna lamentela significa che il servizio funziona' aveva concluso Pasini.



'L’obiettivo - scrive l'Azianda sanitaria nella nota sul primo bilancio del nuovo numero telefonico - è recuperare efficienza ed appropriatezza nella presa in carico dei pazienti arrivando, in maniera progressiva, e con un accompagnamento graduale dei cittadini, verso questi nuovi modelli di servizi, che distinguono i percorsi di cura per le emergenze da quelli delle urgenze non tempo-dipendenti e da quelli dei bisogni non urgenti, che sempre di più dovranno essere caratterizzati da prossimità di cura e riduzione dei tempi d’attesa.

 “Stiamo costruendo una nuova comunità di professionisti con un nuovo approccio clinico e organizzativo, con la conoscenza delle risorse del territorio e la possibilità di formarsi in maniera specifica' – ha affermato la Direttrice Sanitaria Romana Bacchi. 'Ringraziamo i medici di continuità assistenziale che stanno facendo uno straordinario lavoro sia nella centrale telefonica che sul territorio con il supporto del Dipartimento di Cure primarie che affianca i medici in tutto il sistema. Dietro questa riorganizzazione c’è una grande e coesa comunità di professionisti che si sta formando e che lavora con professionalità ed impegno”.

Come funziona il nuovo numero e il servizio

Il numero verde gratuito 800032032, valido per l’intera provincia, corrisponde a una Centrale unica telefonica, collocata a Modena, dalla quale diversi medici presenti rispondono in contemporanea ai cittadini dalle rispettive postazioni (dotate di pc, cuffie, telefono) e utilizzando una piattaforma informatica che registra le telefonate. La presenza, in ogni turno, di un medico “team leader” consente di coordinare l’attività della Centrale e mantenere il collegamento con i vari medici presenti nelle diverse sedi territoriali, intervenendo su eventuali criticità. Un algoritmo incrocia il numero di telefonate con l’attesa attivando la risposta nel minor tempo possibile e mostrando, in tempo reale, se gli standard ottimali sono rispettati.

La Centrale è il punto nevralgico del sistema: qui viene ascoltata e accolta la richiesta del cittadino da parte del medico, viene attentamente valutato il bisogno e fornita la risoluzione più adatta. Già al telefono dunque viene fornita una risposta medica con indicazioni precise che possono risolvere il problema; se invece è necessaria una visita, il medico della centrale invia il cittadino nell’ambulatorio di continuità assistenziale più vicino, oppure, in caso non sia possibile o sconsigliato muoversi da casa, contatta il collega del territorio per valutare una visita domiciliare.

La piattaforma informatica consente il collegamento della Centrale alle diverse sedi di Continuità Assistenziale della provincia: all’inizio di ogni turno i medici in servizio si collegano alla centrale e con essa dialogano comunicando, di volta in volta, lo stato di attività (libero oppure impegnato in una visita). I medici sul territorio, che svolgono le visite domiciliari, sono dotati di una app sul cellulare aziendale che consente la comunicazione con la Centrale al fine di ricevere da parte dei colleghi, le indicazioni per le eventuali visite domiciliari da effettuare.

“Dal punto di visita di noi medici – dichiara il dottor Davide Fornaciari, uno dei team leader della Centrale – questo è stato un grande cambiamento rispetto a un modello lavorativo in vigore da tanti anni e a cui molti si erano abituati, ma che comportava un dispendio di risorse, professionali ed economiche, e non rispondeva più ai nuovi bisogni dei nostri cittadini. Ora i medici vedono svilupparsi il loro importante ruolo di valutazione del livello di urgenza e di attivazione della risposta più adeguata. C’è stato da parte di tutti un grande sforzo formativo che è ancora in corso, per migliorare il servizio e risolvere le criticità man mano che si presentano. L’Azienda USL sta ascoltando anche i professionisti per perfezionare sempre di più il sistema. Vi sono ancora persone che si autopresentano nelle sedi locali, mentre è necessario chiamare il numero 800 032 032, non solo perché alcuni bisogni possono essere risolti subito, ma perché i medici presenti, in contatto con quelli del territorio, possono organizzare la migliore risposta al cittadino”.

Nella foto Davide Fornaciari al lavoro nella centrale telefonica del servizio a Modena

Redazione Pressa
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