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Non basta pagare il carburante alle famiglie rom e sinti per incentivare il trasporto dei minori a scuola e non è ancora sufficiente avere la presenza di operatori all'interno delle microaree che si occupano anche di accompagnare i minori a scuola con il trasporto pubblico, per avere una percentuale non preoccupante di minori, o meglio di famiglie Rom e Sinti, che non ottemperano l'obbligo scolastico. Perché i dati diffusi ieri dall'assessore Roberta Pinelli in Consiglio Comunale, in risposta all’interrogazione presentata dai consiglieri Vittorio Reggiani e Federica Di Padova del Partito democratico sull'affidamento del servizio di accompagnamento all'inclusione affidato nell'aprile scorso, per altri due anni, alla società Open Group di Bologna che con l'offerta giudicata (su criteri qualitativi), più vantaggiosa anche rispetto a quella presentata da Caleidos, è risultata quella scelta dal Comune, sembrano dire questo.
Sui dati relativi alla dispersione scolastica, l’assessora ha ricordato che nell’anno scolastico 2022-2023 su 53 minori sottoposti all’obbligo scolastico, 44 studenti hanno frequentato regolarmente; gli altri nove sporadicamente, di cui quattro segnalati dalla scuola per evasione dell'obbligo. Di fatto circa un minore su 5 non frequenta regolarmente la scuola, mentre 4 non la frequentano affatto.
Anche al recupero di questa percentuale, oltre ad azioni tese all'inclusione della popolazione Sinti e Rom residente nelle microaree che punterebbe il servizio garantito dalla società Open Group in funzione dell'appalto per un contratto biennale da 273mila euro di cui 250 finanziati direttamente dalla Fondazione di Modena.
L’istanza presentata dai Consiglieri PD sul nuovo affidamento del servizio chiedeva, “valutato il suo impatto positivo” del primo appalto di servizio affidato nei due anni prevedenti sempre a Open Group in via sperimentale, di conoscere l’esito della procedura di aggiudicazione, le condizioni e i contenuti della proposta selezionata, eventuali dati di dispersione scolastica dei minori, e le risorse dedicate al monitoraggio del progetto e le sue prospettive future.
“Soprattutto i buoni risultati ottenuti rispetto alla frequenza scolastica e alla fruizione dei servizi sanitari, ci spingono a proseguire i percorsi di inclusione e avvicinamento ai servizi avviati negli anni – ha chiarito l’assessora – dando continuità, anche attraverso questo servizio, alle attività di dialogo con le comunità e di riordino delle microaree in cui risiedono”.
Ma che cosa fa, o dovrebbe fare, materialmente, la società titolare dell'appalto?
'Scambio di informazioni da parte degli operatori coinvolti, conoscenza delle comunità, e poi gestione delle problematiche inerenti alle microaree in cui risiedono, sono alcune delle attività del progetto, che prevede pure assistenza alle famiglie nella costruzione condivisa di regolamenti, concessioni, patti e accordi finalizzati al buon uso e al rispetto delle aree di residenza. Ampio spazio viene dato anche all’avvio di percorsi di formazione e d'inclusione scolastica e sociale, in raccordo con i Servizi sociali e sanitari del Comune' - scrive in una nota il Comune nella quale leggiamo anche che 'per incentivare e sostenere la presenza a scuola lo scorso anno, Open Group ha svolto diverse azioni in accordo con le famiglie, grazie anche all’esperienza maturata dalla cooperativa all’interno di specifici progetti europei. Lavoro di rete con soggetti istituzionali, per intercettare presunte situazioni di fragilità, accompagnamento a scuola dei minori tramite trasporto pubblico, supporto allo studio in orario extrascolastico e aiuto alle famiglie negli adempimenti burocratici, sono alcune attività condotte allo scopo di rafforzare la piena partecipazione dello studente e delle famiglie alla vita scolastica.
Rispondendo, infine, sul monitoraggio del servizio e sulle sue prospettive future, Pinelli ha spiegato che è il personale del settore Servizi sociali, sanitari e per l’integrazione del Comune a occuparsi del mantenimento e del monitoraggio degli interventi, al fine di dare continuità e potenziare le azioni sull’asse della formazione, dell’istruzione e soprattutto dell’abitare, dove permangono in alcune microaree situazioni gestionali critiche. L'assessora, a questo proposito, ha ricordato che si sta lavorando alla stesura di un regolamento, basato su un’assunzione di responsabilità degli stessi residenti per garantirne una corretta manutenzione e gestione.
Dopo aver chiesto la trasformazione in interpellanza, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia) è intervenuta sul tema della dispersione scolastica: “Sono due anni che chiedo a Ufficio scolastico provinciale e Giunta i dati degli abbandoni scolastici a Modena, e mi è stato risposto che i dati non ci sono: invece oggi l’assessora ha dato esattamente i dati di ciò che io vorrei sapere anche sul resto della popolazione”. Rossini, quindi, ha affermato di voler presentare una nuova interrogazione 'per capire come mai non è possibile avere un dato complessivo: è importante,infatti, che la questione emerga nella sua interezza'.
Vittorio Reggiani (Pd) ha espresso soddisfazione per il rinnovamento di un “progetto complesso che ci permetterà di vedere anche in maniera diversa queste comunità e le parti di città in cui risiedono”. Il consigliere, infatti, ha specificato che il miglioramento qualitativo del servizio potenzierà la strada per una convivenza civile, “rendendo questi cittadini sempre più partecipi della vita cittadina”. Infine, Reggiani ha sottolineato l'importanza del lavoro della cooperativa sui minori: “La scuola è uno dei maggiori presidi di inclusione e di conoscenza reciproca che aiuta ad abbattere le differenze e le diffidenze”.