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E' stato inaugurato questa mattina il sottopasso stradale e ciclabile di via Panni a Modena con il quale si supera il passaggio a livello della linea ferroviaria Modena-Sassuolo. Presenti il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, l’assessore regionale Andrea Corsini, il direttore generale di Fer spa Stefano Masola e gli assessori Andrea Bosi, Alessandra Filippi e Carmen Sagliano.
Ma al di là della cerimonia formale, è tanta la delusione e la preoccupazione dei residenti che già segnalano le troppe criticità dell'opera.
Innanzitutto, per ammissione dello stesso Muzzarelli, l'opera manca della fermata di Gigetto inizialmente programmata. Una fermata che avrebbe servito un intero quartiere nel collegamento con il Policlinico e Baggiovara e la stazione, con fermate già presenti.
In secondo luogo la viabilità per i residenti di un tratto di via Panni, lato via Giardini, risulta praticamente bloccata.
Nell'immissione con la rotatoria e il sottopasso si è infatti costretti a girare intorno all'intero rione per poi immettersi sulla via Giardini o su via Panni per poi imboccare il sottopasso. Non solo, sulla stessa Giardini non è stata realizzata una rotatoria di immissione, con la conseguenza che il traffico da via Panni rischierà di creare disagi sull'intero asse. Il miglioramento dell'immissione da via Panni alla Giardini doveva anticipare la realizzazione del sottopasso.
E ancora c'è chi fa notare come la rotatoria sia troppo stretta per filobus e camion, peraltro realizzata in prossimità dell'uscita del sottopasso e che obbliga di fatto allo stop i mezzi che dovranno dare la precedenza all'uscita, creando verosimilmente caos con code di auto in salita. Pericolosa anche l'immissione dal circolo che interseca direttamente i mezzi in uscita dal sottopasso in direzione Giardini.
Parallelamente il parcheggio nei pressi del circolo, eliminato per fare spazio al cantiere del sottopasso, è ancora in alto mare, senza conferma di fine ai lavori: l'assessore Filippi ha confermato che non verrà tolto nessun posto auto ma non ne verranno nemmeno aggiunti.
Questi i limiti macroscopici di un'opera comunque giunta a conclusione in ritardo e che è costata - come confermato dall'assessore Corsini - quasi 7 milioni di euro, a differenza dei 4 milioni inizialmente previsti.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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