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E' iniziato questa mattina in Tribunale a Modena il processo per l'omicidio di Alice Neri, la donna di 32 anni trovata carbonizzata all'interno della sua auto a Concordia il 17 novembre. 'Un processo che sarà lunghissimo, con circa 130 testimoni' - ha affermato subito l'avvocato Roberto Ghini, difensore dell'unico imputato per omicidio e distruzione di cadavere Mohamed Gaaloul. Trasferito dal carcere di Modena dove si trova rinchiuso in attesa di processo, all'aula del tribunale. Aula troppo piccola per ospitare tutte le parti in causa e che obbligherà la corte a disporre il trasferimento di tutti i presenti, compresi i carrelli con i faldoni al seguito, all'aula di corte di Assise, sul lato opposto dell'edificio del tribunale, con un accesso diverso, su via Gherarda.
Passano le ore e dopo alcuni passaggi burocratici preliminari, il processo si apre formalmente alle ore 12 esatte.
La corte esce insieme ai giudici togati e alla giuria popolare che seguirà l'intero processo. Galooul si mostra tranquillo vicino al suo legale. Pantaloni e camicia scura. 'E' relativamente tranquillo, perché sa che in questi mesi si è lavorato bene e che in udienza sapremo dimostrare la sua innocenza' - afferma l'avvocato Roberto Ghini. Tesi opposta dall'avvocato della famiglia Neri, Cosimo Zaccaria, che sottolinea non solo la colpevolezza di Gaaloul ma anche lo sfondo di carattere sessuale che sarebbe stato alla base del suo gesto. Aggiungendo inoltre di portare nel corso del processo elementi che confermerebbero altri episodi a sfondo sessuale commessi dall'unico imputato nei confronti ai altre donne.
Di fronte alla giuria i Pm Claudia Natalini e Giuseppe Amara, gli avvocati delle parti civili e una cinquantina di persone sulle sedute dell'auula. Giornalisti, avvocati e forze dell'ordine.
In una seduta pubblica ma che non prevede l'utilizzo da parte dei giornalisti, di telecamere e fotocamere.
Ad assistere alla udienza la mamma di Alice Neri, Patrizia Montorsi e il fratello Matteo Marzoli. A pochi metri dall'imputato che dai banchi dell'aula da le spalle e che riscono a vedere in volto alla prima pausa dell'udienza, poco prima delle ore 14.
Assente il marito che insieme alla madre e al cognato sarà parte civile del processo anche in rappresentanza della figlia minore. 'Ho ormai l'elettrocardiogramma piatto dal tanto dolore vissuto, ma il coraggio di essere qui oggi lo devo ad Alice alla quale sono stata insieme in questi 14 mesi. Cosa provo oggi? Non sento più nulla, sono già piena di dolore non ne posso aggiungere altro'
Presenti anche le associazioni Udi, Casa delle Donna Onlus e la Caramella Buona che hanno fatto richiesta di costituirsi parte civile. Richieste al centro del primo confronto in aula. Partito dalla richiesta del legale di Gaaloul di rigettare la tutte le richieste di costituzione parti civile da parte di UDI, Casa delle Donne e Caramella Buona. Per quest'ultima il legale ha accepito anche la non territorialità dell'associazione stessa, per le prime l'accezione rispetto al femminicidio. In sostanza per il legale, la costituzione di parte civile in relazione al femminicidio, non avrebbe fondamento in quanto lo stesso femminicidio non è contemplato dal capo di accusa su si basa il processo, ovvero Omicidio e distruzione di cadavere, tale da disposizione dello stato (Francia), dal quale l'imputato è stato estradato. Capo di imputazione fino a ora invariato, nonostante le indagini abbiano fatto emergere elementi tali da ipotizzare anche la sfondo sessuale e potenzialmente di genere del reato. La cui assenza, allo stato dei fatti farebbe cadere, stando alla posizione del legale, il presupposto stesso della costituzione di parte civile. Dopo circa una ora di camera di Consiglio la Presidente della Corte si esprime rigettando la richiesta di costituzione di parte civile dell'Associazione La Caramella Buona e l'ammissione come parti civili delle associazioni UDI e Casa delle Donne Onlus.
La motivazione risiederebbe in una 'prevaricazione di genere che pare evidente', -ha dichiarato la presidente della Corte e che come tale potrebbe inquadrare il reato riconducibile al femminicidio.
Primo incidente di percorso 'extragiudiziario' in questo processo la necessità di trasferire tutti presenti in una aula più grande. La prima scelta si è dimostrata assolutamente inadeguata a contenere le parti e così tutti sono stati fatti uscire dall'aula troppo piccola per trasferirsi sull'altro lato del tribunale e all'accesso di via Gherarda per proseguire, e di fatto iniziare la prima udienza del processo.
Gianni Galeotti
Nella foto la madre e il fratello di Alice Neri, accompagnati dal loro avvocato, all'ingresso del tribunale di Modena