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'I migranti musulmani salutano con soddisfazione la libertà che nella nostra società viene garantita ad ogni cittadino, di potere convertirsi dal cristianesimo all'islam, ma dicono che non si può fare ed è sbagliato quando quella stessa libertà viene garantita ad un soggetto islamico di convertirsi al cristianesimo. Ed è li che noi proviamo a fare capire che essendo il principio è lo stesso e che non ci possono essere differenze nell'applicazione'. Padre Giuliano Stenico, storico presidente del Ceis di Modena, parte da questo esempio, per spiegare che cosa si fa in uno dei tanti incontri già organizzati e che saranno organizzati nel progetto Rem, promosso dal Ceis di Modena e finanziato a livello europeo, creato per prevenire la radicalizzazione violenta di migranti musulmani, anche di seconda generazione.
Partendo da contesti come il carcere, i centri di accoglienza ed i luoghi di riferimento per immigrati che sono o si sentono socialmente esclusi, all'interno delle strutture di accoglienza e nei percorsi di integrazione attuati dal Ceis, si promuovono percorsi di dialogo e confronto basato sul riconoscimento e sulla condivisione di principi fondanti della costituzione del paese ospitante, principi laici, che vanno appunto al di la pur intracciandosi laicamente ad una visione 'confessionale'.
'Partire dai principi costituzionali gli immigrati, soprattutto islamici, in percorsi di confronto al fine di prevenire la radicalizzazione violenta. Un ragionamento, quello sui principi e sui valori fondanti della Costituzione che garantiscono libertà, parità di diritti e democrazia, che si sposta negli incontri del Ceis, anche nell’analisi del Corano il testo sacro.
Un campo minato nel momento in cui la mancata distinzione tra il testo stesso e la sua umana intepretazione rende difficile, e comunque nettamente diversa rispetto alla prospettiva laica ed occidentale, l'ottica con cui un cittadino musulmano si relaziona ad esso e la lettura che da esso ricava. 'Per questo - sottolinea padre Stenico - il nostro tentativo è quello di spogliare i testi sacri da quegli elementi culturali che spesso sono portatori di messaggi di violenza, andando al significato essenziale ed universale dei principi espressi'
'Partendo dalla conoscenza dei principi costituzionali del Paese ospitante e basandosi sul patrimonio linguistico, culturale e valoriale delle persone immigrate, il Ceis ha voluto promuovere forme di cittadinanza attiva e cosciente, al fine di contrastare la radicalizzazione violenta e l'esclusione sociale'
Nel video, Giuliano Stenico, raggiunto da La Pressa illustra sinteticamente le finalità del progetto
In contesti come il carcere, i centri di accoglienza e di formazione, il progetto REM, ha lo scopo di intervenire per prendere contato con i migranti musulmani ed avviare, insieme a loro, un dialogo aperto, che promuova forme di cittadinanza cosciente ed attiva, e che contrasti la radicalizzazione violenta e l'esclusione sociale. In modo specifico, il progetto intende incoraggiare una particolare promozione della cittadinanza, incentrata sulla conoscenza dei principi della Costituzione del Paese ospitante, e basata sul confronto con il patrimonio linguistico e culturale delle persone immigrate.
Attraverso la creazione di moduli formativi specifici, esperti competenti in materia, trasformeranno il materiale raccolto e prodotto, in corsi di formazione ed itinerari adeguati per immigrati e per operatori del settore.
Un ulteriore obiettivo del progetto, è quello di fornire alla politica locale ed europea, informazioni ed esperienze sul campo, per sostenere e promuovere strategie per l'inclusione dei migranti attraverso l'acquisizione di competenze sociali e civiche, la promozione di una comprensione reciproca e la prevenzione della radicalizzazione violenta nelle prigioni ed in tutti i luoghi di accoglienza