'I ponti sul Secchia chiudono per inerzia politica, non per le piene'

Massimo Neviani a nome di 4 comitati attivi sulle problematiche del rischio idrogeologico: 'Da anni le relazioni tecniche evidenziano inadeguatezza e rischi di Ponte Alto e Uccellino, ma chi doveva agire non lo ha fatto. E così scattano emergenza e disagi anche con piene piccolissime'
Massimo Neviani, membro del Comitato Salute Ambientale di Campogalliano mezza vita passata sugli argini e una conoscenza approfondita delle relazioni tecniche di Univerità e Aipo, esprime anche a nome dei comitati Secchia, Arginiamo, Respiriamo aria pulita la lettura della situazione di questi giorni attuale. Esprimendo totale disappunto rispetto alla realtà narrata a livello istituzionale..
'L'inadeguatezza dei ponti sul Secchia, a non solo Ponte Alto dell'Uccellino ma anche ponte Motta e altri sull'asta del Secchia nella bassa, è nota da anni, ed è stata ribadita con chiarezza nella relazione Zanichelli del 2015, successiva all'alluvione del 2014 causata dalla rottura dell'argine del Secchia.
Una relazione che, su questi punti, sembra essere caduta nel vuoto insieme al monito sui rischi e i pericoli rappresentati dai ponti in essa documentati. Per entrambi, ponte Alto e dell'Uccellino, il problema non è solo quello della viabilità ma è legato soprattutto al rischio ai pericoli, ben più gravi e preoccipanti, rispetto alla sicurezza idraulica. Le simulazioni delle relazioni tecniche, in particolare quella del Prof. Paolo Mignosa, dell'Università di Parma, evidenziano che una possibile rotta a Ponte Alto sarebbe disastrosa per l'area nord di Modena e la fascia nord della ferrovia. Ciò non viene mai detto ma l'insicurezza e i rischi dei ponti sul Secchia, è realtà scientifica da tempo evidenziata ma che non viene ascoltata e affrontata. Per contro, ci viene fatto credere che la chiusura dei ponti è causata dall'emergenza delle piene. Allo stesso tempo non viene affrontato, con l'avvio dei progetti necessari, il rischio legato all'inadeguatezza delle casse di espansione del Secchia. Non c'è informazione da parte delle istituzioni, e quindi consapevolezza da parte dei cittadini, anzi c'è disinformazione istituzionale' - prosegue Neviani che conclude con un esempio di questi giorni.
'La Regione che ha tentato goffamente di fare passare come lavori per l'innalzamento del livello di sicurezza della cassa di espansione, l'intervento per integrare la funzione del bacino di espansione stesso con quella irrigua. Sullo stato della sicurezza, o meglio di insicurezza, del nodo idraulico modenese serve una grande operazione verità che difficilmente potremmo aspettarci da chi ad ogni precipitazione vuole fare credere di stare affrontando e gestendo una emergenza che, nei fatti e guardando i livelli minimi delle piene, non c'è. Un atteggiamento che rischia di abbassare la soglia di attenzione e di consapevolezza rispetto ai reali rischi che a causa dell'inerzia della politica, scossa solo dopo due alluvioni negli ultimi dieci anni, il nostro territorio è soggetto'.
Gi.Ga.
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