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Dopo l’infortunio mortale sul lavoro della settimana scorsa a Limidi di Soliera, i sindacati Cgil Cisl Uil hanno denunciato ancora una volta, con un presidio davanti alla Prefettura, la preoccupante escalation del fenomeno di infortuni e morti sul lavoro in provincia di Modena. Dove tra il 2022 e i primi cinque mesi del 2023, si contano 12.894 infortuni e nove morti.
Le rappresentanze di Cgil Cisl Uil hanno chiesto al Prefetto di Modena di sollecitare i controlli da parte di Ispettorato, Medicina del Lavoro, Inps e Inail, e farsi portavoce presso il Governo di aumentare gli organici del personale ispettivo.
l caldo eccezionale di questi giorni aumenta aumenta poi la preoccupazione per i lavoratori impegnati nei cantieri edili.
Il rischio del colpo di calore è elevato, pertanto è opportuno che in ogni luogo di lavoro le aziende predispongano rilevatori quali il termometro e il rilevatore dell’umidità. E garantiscano la corretta idratazione dei lavoratori nei cantieri.
Per proteggere i lavoratori, è previsto, se la temperatura percepita sale oltre i 35°C, il ricorso alla cassa integrazione come da circolare Inps del 3 maggio 2017.
“Esorto le aziende a garantire gli strumenti di rilevazione della temperatura e umidità – afferma Rodolfo Ferraro segretario del sindacato edili Fillea Cgil Modena – e a garantire una riorganizzazione del lavoro e un’adeguata idratazione dei lavoratori. Servono più pause durante la giornata lavorativa e luoghi di ristoro”.
E’ importante intervenire per tutelare i lavoratori edili che per il tipo di lavoro sono costretti ad operare sotto il sole con temperature e livelli di umidità elevati.
“Le istituzioni preposte, Medicina del Lavoro e Ispettorato del lavoro devono attivare i controlli necessari per la tutela dei lavoratori, evitando condizioni che possano determinare colpi di calore o svenimenti” afferma Gaetano Cerasuolo Fillea Cgil Modena con delega alla sicurezza cantieri edili.
Le immagini del presidio e le interviste ai segretari provinciali di categoria
Redazione Pressa
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