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Inceneritore a tutto gas, con carichi sempre maggiori di rifiuti indifferenziati urbani da bruciare, nonostante l'avvio della raccolta porta a porta che tra i suoi obiettivi e risultati aveva sia quello di aumentare la raccolta differenziata e sia di ridurre i rifiuti indifferenziati, ovvero quelli che alimentano dell'inceneritore.
Oggi i modenesi non solo pagano lo scotto di una raccolta porta a porta che ad un anno dalla sua introduzione ha ancora moltissime criticità in vari quartieri, non solo non hanno ricevuto alcun vantaggio in termini di sconto sulla Tari in quanto la tariffa puntuale non c'è, (e se va bene bisognerà attendere il 2025), ma devono anche subire una quantità sempre maggior di emissioni inquinanti dovuta alla maggiore quantità di rifiuti conferiti. Confermando Modena come riferimento regionale e, per i rifiuti speciali anche nazionale, nel conferimento e nell'incenerimento dei rifiuti.
Dove i rifiuti non differenziati portati alle bocche affamate dell'inceneritore aumentano nonostante il fatto che i modenesi ne producano meno.
L'ultimo e più recente dato disponibile sull'attività del termovalorizzatore e sui rifiuti conferiti e bruciati nell'impianto di via Cavazza è del luglio 2023. Confrontandolo con il dato dello stesso mese del 2022, in cui il porta a porta doveva ancora iniziare e la percentuale di raccolta differenziata era ferma ad un deludente 58%, ci aspettavamo che il dato 2023, relativo ad un periodo in cui il porta a porta era stato introdotto (portando ad una crescita della raccolta differenziata al 75%, e ad una riduzione della indifferenziata del 45%), registrasse anche una riduzione dei rifiuti indifferenziati prodotti, raccolti e conferiti all'inceneritore. Nulla di tutto ciò.
I rifiuti urbani indifferenziati sia provenienti dalla provincia di Modena sia da fuori provincia, sono aumentati.
Insieme ai cosiddetti speciali di derivazione anche infustriale. Portando la quantità totale di rifiuti conferiti all'inceneritore dalle 108.178 tonnellate dei primi 7 mesi del 2022 alle 129.834 tonnellate dello stesso periodo del 2023. Con la sorpresa che la riduzione del 45% dichiarata da Hera nella raccolta di rifiuti indifferenziati nel comune di Modena da luglio 2022 a luglio 2023 (pur al netto del fatto di riguardare un dato comunale e non provinciale), non trova riscontro, nemmeno come tendenza, nel dato dei conferimenti dei rifiuti indifferenziati all'inceneritore.
In sostanza, i risultati raggiunti con l'introduzione sempre più estesa della raccolta porta a porta anche nel capoluogo oltre che nei comuni della provincia gestiti da Hera e che fino ad ora vedevano l'applicazione di un sistema di raccolta tradizionale con i cassonetti (e ritenuto insoddisfacente) non trova riscontro nei dati di attività del termovalorizzatore e nella quantità di rifiuti conferiti. In aumento, appunto.
Nello specifico, i rifiuti indifferenziati urbani totali della provincia di Modena sono passati dalle 59.500 tonnellate da gennaio a luglio del 2022 elle 60.993 tonnellate da gennaio a luglio 2023 con un incremento di più di 1000 tonnellate. Nonostante la contestuale introduzione e diffusione del sistema porta a porta. Ma non solo.
Aumento importante, per circa 8000 tonnellate dal 2022 al 2023 ancge per quanto riguarda i rifiuti urbani indifferenziati provenienti da altre province: passati dalle 13.536 tonnellate luglio 2022 alle 21.606 a luglio 2023.
A questi aumenti va aggiunto un vero e proprio boom legato ai rifiuti speciali inceneriti nel termovalorizzatore (che lo ricordiamo genera vapore immesso in una turbina che a sua volta produce elettricità che Hera vende al gestore nazionale), passati dalle 35.117 tonnellate al luglio 2022, alle 47.235 tonnellate al luglio 2023. Una vera e propria unicità per Modena, sede di uno dei più grandi inceneritori del nord Italia che ha la particolarità di avere una unica ed enorme linea che deve bruciare una altrettanto enorme quantità minima annua di rifiuti. Vanificando, sia sul piano dei dati reali che del principio, gli sforzi fatti dai modenesi per differenziare e per produrre una quantità sempre minore di rifiuti sia differenziati ma soprattutto indifferenziati.
Dati in controtendenza anche rispetto a quelli misurati a Forlì dal 2017, ovvero da quando Alea, società pubblica è subentrata ad Hera nella raccolta dei rifiuti ha introdotto un sistema di raccolta porta a porta integrale a tariffa puntuale che ha avuto come conseguenza diretta la riduzione anche dei rifiuti conferiti al locale inceneritore. Con risultati ottenuti capaci di fare entrare buona parte dei comuni gestiti dalla stessa Alea nell'elenco di quelli più virtuosi a livello regionale insieme a quelli gestiti da Aimag nell'area nord della provincia di Modena. Risultati rispetto ai quali Modena può guardare ancora dal basso.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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