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I casi di influenza e COVID-19 nella provincia di Modena sono in crescita: dal Sistema di sorveglianza integrata dei virus respiratori si rileva il passaggio da 19.15 casi ogni mille assistiti della 51esima settimana del 2023 a 21.44 casi della 52esima settimana, l’ultima dell’anno. Ci si avvicina al picco di diffusione dei virus respiratori che verosimilmente sarà nei prossimi giorni di gennaio. Ciò ha messo sotto pressione i Pronto Soccorso di Modena e della provincia.
In questo periodo, la media giornaliera di accessi in PS è stata di 126,1 al Policlinico e 129,7 all’Ospedale Civile di Baggiovara: entrambi i valori sono sopra la media generale del 2023. Si sono poi verificati alcuni importanti picchi di accessi: il 27 dicembre 2023 si sono raggiunti 163 accessi al Policlinico e 171 all’Ospedale civile di Baggiovara e il 4 gennaio 2024 si sono verificati 135 accessi al Policlinico e 152 accessi a Baggiovara.
Nel periodo preso in esame, è stato registrato inoltre un incremento dei codici rossi (emergenze), con alcuni picchi giornalieri di 10 codici rossi al Policlinico e 12 a Baggiovara.
Anche i pazienti giunti in PS accompagnati da ambulanza sono stati più numerosi nel periodo in esame; anche in questo caso si sono verificati picchi giornalieri di 60 ambulanze a Baggiovara e 50 al Policlinico
Come ogni anno anche quest'anno l'incidenza più alta è nei bambini rispetto agli adulti in particolare nella fascia età 0-4 anni che ha visto nell'ultimo mese un incremento fortissimo dei casi che sono quasi quadruplicati. Il fenomeno trova diverse spiegazioni dato che spesso i bambini frequentano le comunità (asili, scuole), sono meno attenti alle misure igieniche come lavarsi le mani o soffiarsi il naso e perché in questa categoria la copertura vaccinale è molto bassa.
La popolazione pediatrica è stata particolarmente colpita da virus respiratori che hanno causato malattie influenzali o simil influenzali con decorso che può essere anche lungo.
“L'influenza stagionale è una malattia comune durante i mesi più freddi – chiarisce Alessandra Fantuzzi del Servizio di Igiene pubblica Ausl – ma quest'anno si è verificato un aumento dei casi tardivo rispetto agli anni precedenti complice il clima caldo dell'autunno, e il picco è atteso per gennaio 2024'
Le attività dei medici sentinella a Modena sono fondamentali per monitorare l'andamento dell'influenza e delle infezioni simil-influenzali nella città. Attualmente, sono attivi 26 medici sentinella distribuiti su tutto il territorio che raccolgono tamponi e segnalano i casi di influenza e infezioni respiratorie simili all'influenza. I campioni di tamponi da pazienti con sintomi influenzali vengono inviati per l'analisi di laboratorio al fine di identificare il tipo di virus responsabile dell'infezione. Dai dati della sorveglianza virologica emerge che l'influenza di tipo A H1N1 è la forma virale maggiormente presente.
“Oltre all'influenza – prosegue Fantuzzi – la diffusione del COVID-19 continua ad essere seguita dai medici e, data la via di trasmissione del virus principalmente attraverso le goccioline di saliva rilasciate quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla, per limitarne la diffusione è consigliabile seguire le medesime misure valide per altri virus respiratori, come l'influenza, compresa la vaccinazione'
Boom di ricoveri in pediatria, occupato quasi il doppio dei letti a disposizione
Nel periodo compreso tra il 23 dicembre e il 1° gennaio sono stati un migliaio i bambini che sono ricorsi alle cure dell'Accettazione pediatrica del Policlinico di Modena, con picchi di oltre 120 bambini nei giorni festivi. Settantasei bambini (8% degli accessi all'Accettazione pediatrica) hanno avuto la necessità di ricovero determinando un 'occupazione dei posti letti superiore al 180%, cui si è fatto fronte attivando letti supplementari predisposti in previsione dell'ondata epidemica e utilizzando tutti gli operatori sanitari a disposizione. Solo in rare occasioni, che si contano sulle dita di una mano, si è dovuti ricorrere al trasferimento di pazienti presso altri ospedali della provincia modenese. Nella maggior parte dei casi i bambini ricoverati erano affetti da insufficienza respiratoria causata da virus (in particolare virus influenzali, virus respiratorio sinciziale, coronavirus COVID-19) e che ha comportato la somministrazione di ossigeno ad alti flussi e in casi fortunatamente rari la necessità di ricovero in Terapia Intensiva Neonatale. Anche in queste condizioni di estrema difficoltà organizzativa è comunque regolarmente proseguita l'attività dell'Oncoematologia pediatrica e delle branche specialistiche pediatriche.
Poco meno di un migliaio sono anche gli accessi registrati dal Pronto Soccorso Pediatrico del reparto di Pediatria e Neonatologia di Area Nord (Carpi e Mirandola) dell’Azienda USL di Modena.
Di seguito le azioni principali messe in campo sinergicamente dalle aziende sanitarie e i dati sull’evoluzione degli accessi
E’ stato avviato il monitoraggio puntuale degli accessi nei Pronto Soccorsi e dello stato di occupazione dei posti letto: dalle analisi risulta che, pur all’aumentare degli accessi in PS, nelle strutture Ausl la percentuale dei pazienti per cui è stato ritenuto necessario un ricovero è in linea coi dati dell’anno precedente, pari al 12%, a dimostrazione di una buona capacità di filtro dei Pronto Soccorso.
Anche i Pronto Soccorso gestiti dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena hanno dovuto far fronte a una crescita importante degli accessi, riuscendo comunque a fornire al cittadino risposte per ogni tipologia di codice colore assegnata in fase di triage.
Si è lavorato, attraverso i due CAU (Centri di Assistenza e Urgenza) attivati recentemente a Castelfranco Emilia e Finale Emilia, per la risposta ai bisogni episodici urgenti ma non gravi, con una quota di accessi che in passato sarebbero confluiti direttamente nei PS (dati nel comunicato Ausl inviato il 6 gennaio, ndr).
E’ stata attivata una cabina di regia interaziendale per il costante monitoraggio dei posti letto disponibili negli ospedali della Provincia, come avvenuto nelle precedenti stagioni di picco influenzale o durante la pandemia da covid. Sulla base dei dati sono stati predisposti posti letto internistici integrativi all’interno degli ospedali e in Osservazione breve intensiva, e sono state confermate le disponibilità di posti letto nelle strutture private accreditate. A ciò si è aggiunta la verifica in tempo reale dell’occupazione dei posti letto nelle strutture intermedie come Osco e Hospice e nelle strutture residenziali.
È stata garantita (anche durante l’attacco hacker con sistemi informatici e telefonici alternativi) la gestione dei percorsi di dimissione dagli ospedali da parte della Centrale Operativa Territoriale (COT), contribuendo alla pronta disponibilità dei posti letto.
E’ stato garantito il servizio di Assistenza domiciliare Infermieristica su tutto il territorio provinciale con una copertura H12, 7 giorni su 7, compresi dunque i festivi, con attivazione diretta dal Pronto Soccorso su casi specifici oltre che direttamente dai pazienti, famigliari e dal servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia medica). Le persone assistite attualmente dal servizio di Assistenza domiciliare Infermieristica sono circa 11mila.
La Centrale unica di Continuità Assistenziale, raggiungibile al numero 800 032032, ha garantito l’attività sui casi urgenti gestito fino a 900-1000 chiamate dei cittadini in una sola giornata, pur in presenza di alcune difficoltà tecniche.
Redazione Pressa
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