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No super green pass, no piscina: studenti costretti al corridoio
La Pressa
In un liceo modenese l'invito, per chi non ha il certificato verde, a recarsi a scuola, segnarsi presente ed aspettare, mentre gli altri hanno diritto alla lezione di nuoto

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Mancanza dei requisiti richiesti per potere accedere alla piscina. Questa la motivazione con cui decine di ragazzi e ragazze, ogni giorno, sono esclusi dalla pratica dello sport, pur prevista nel loro percorso scolastico. In questo caso in piscina. Divisi dai compagni di classe con cui condividono ore in aula e magari anche fuori, ma separati nel momento dell'accesso comune alla piscina. Quelli col super green pass dentro, a nuotare e ad imparare a nuotare insieme ai loro compagni, e quelli senza green pass, anzi super green pass (visto che dal 10 gennaio anche il green pass base non è più sufficiente), fuori. O meglio, dentro a scuola, ma obbligati ad aspettare nel corridoio.
Si perché il requisito, oggi, per i ragazzi che vogliono fare sport, anche in ambito scolastico, non è quello garantito da un certificato medico che attesti l'idoneità fisica, ma il certificato verde. Non importa se si è sani, se si gode di ottima salute e si può anche certficare la propria negatività al covid con un tampone. Non importa. Di fatto, se non sei vaccinato sei discriminato. La piscina per te è vietata. Decenni di lezioni sul diritto allo sport, sul superamento delle barriere e delle discriminazioni attraverso lo sport, sull'inclusione sociale, spazzati via. Con un paradosso. Si ha il diritto di entrare a scuola, anche senza green pass, di fare lezione, ma non di andare in piscina con quei compagni con i quali si è condiviso tutto. In pochi mesi, pezzo a pezzo, decreto mangia decreto, tutto si è consolidato, e le cose, queste cose, oggi, accadono davvero, ogni giorno. Solo in Italia. L'esempio riportato riguarda una comunicazione inviata a docenti e genitori da parte della dirigenza di un llceo modenese. Emblematica di tante altre. Cinque righe fredde che arrivano dopo avere snocciolato gli orari di lezione in acqua; righe con istruzioni perentorie che pur a parità di condizione fisica impongono, sulla base di uno strumento politico che praticamente nulla ha di sanitario, una discriminante divisiva tra i ragazzi che hanno il super green pass e chi, esercitando una libera scelta rispetto al vaccino, non ce l'hanno. Negando ciò che dovrebbe essere tutelato ed affermato come un diritto.
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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