'Sempre più poliziotti aggrediti e aggressori liberi, ora basta, la legge va cambiata'
Solo a Modena 58 agenti aggrediti in servizio in un anno. La denuncia del Siulp, Butelli: 'Avere più personale è importante ma certezza e immediatezza della pena sono fondamentali'. E la legge Cartabia non aiuta
Del resto i numeri forniti dal Siulp parlano chiaro: nel 2022 le aggressioni alle Forze dell'Ordine in tutta Italia sono state circa 2700, in aumento rispetto al 2021: oltre il 36% di questi attacchi è stato commesso da cittadini stranieri. La Polizia di Stato ha subìto la maggior parte delle aggressioni con quasi 1300 episodi.
A livello locale, non siamo da meno visto che le statistiche ci parlano negli ultimi 12 mesi di 58 violenze a personale della Polizia di Stato con 47 operatori che hanno riportato lesioni certificate, a volte anche superiori ai 30 giorni di prognosi. A questi vanno naturalmente aggiunti gli attacchi subìti da Carabinieri e Polizia Locale. Infine vanno aggiunte tutte quelle lesioni lievi per le quali, molto spesso, i poliziotti non si fanno refertare a causa della farraginosa e lunghissima procedura burocratica prevista per poter rientrare in servizio.
'La domanda che sorge spontanea è: se proprio le Forze dell’Ordine, che sono deputate all’ordine e alla sicurezza pubblica, sono così massicciamente attaccate, che ne sarà a breve dei normali cittadini e delle altre professioni d’aiuto?' - chiede Butelli che prosegue su un altro dibattuto punto.
'La carenza di personale, non certo unico problema, anzi. Insistiamo su questo primo e fondamentale tassello per fare controllo del territorio, attività repressiva, ordine pubblico ed investigazione, ma la certezza e l’immediatezza della pena sono altrettanto fondamentali se si vuole debellare questa preoccupante spirale di violenza della nostra provincia. Poiché l’ordinamento giuridico, oltre a prevedere la presunzione dell’innocenza sino a processo concluso, dispone che anche con condanne definitive a 4 anni non si vada in carcere, ci ritroviamo per strada anche delinquenti abituali che hanno più e più volte commesso reati con violenza, che risultano essere quelli che maggiormente preoccupano i cittadini'.
'In compenso - afferma Butelli - prevedono una corposa attività burocratica da parte dei poliziotti che devono procedere alla denuncia o arresto dell’autore del reato, tenendo ferme le pattuglie ore ed ore, di conseguenza allentando il presidio del territorio. Una situazione anche disincentivante, il previsto l’onere della denuncia da parte del cittadino che, inoltre, dovrà anche presenziare a processo per confermare quanto denunciato, pena l’archiviazione immediata del processo penale'.
'Un danno, oltre che una beffa - afferma - che ricade su poliziotti, cittadini e soprattutto sulle vittime dei reati, che risultano essere sempre più marginalizzati nel processo penale e mai ristorati del danno subìto, mentre invece dovrebbero essere figure centrali, adeguatamente tutelate nel procedimento giudiziario ed in qualche modo ripagati dall’autore del reato o dallo Stato. Insistiamo sulla carenza di personale, primo e fondamentale tassello per fare controllo del territorio, attività repressiva, ordine pubblico ed investigazione, ma la certezza e l’immediatezza della pena sono altrettanto fondamentali se si vuole debellare questa preoccupante spirale di violenza della nostra provincia'.
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