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'Ieri alla conferenza dell'ex ministro della Salute Roberto Speranza, a Modena per la presentazione del suo ultimo libro, non mi hanno fatto entrare. L’ex Ministro della Salute si è incartato da solo, rifiutando ogni dialogo e anche di rispondere a fondamentali chiarimenti medici. Colpevole due volte'.
Così il medico modenese, già direttore del Pronto Soccorso del Policlinico, e ora candidato sindaco nella lista Modena Cambia, Daniele Giovanardi, interviene sui fatti di venerdì pomeriggio, alla sala Ulivi di Modena, quando Roberto Speranza ha partecipato ad un evento organizzato dall'associazione modenese Idee per la sinistra per la presentazione del libro dell'ex ministro. Evento che gli organizzatori solo il giorno stesso hanno affermato essere ad invito. Che lo fosse non era stato specificato in forma scritta sulle locandine.
Ed è così che il Dr.
Giovanardi come altri cittadini, saputo dell'evento che era girato anche nelle redazioni e quindi diffuso dagli organi di informazione, si è recato sul posto con l'intenzione di porre all'ex ministro alcune domande. Ma il suo desiderio di entrare alla sala conferenze di via Ulivi ha ricevuto una risposta negativa da un cordone di organizzatori dell'evento, chiamati a fare da filtro e barriera nel piazzale di accesso, a 50 metri di distanza dalla porta di ingresso della sala conferenze dove era in corso la presentazione. Nulla da fare, Giovanardi non passa e non deve passare. Confinato insieme ad altri cittadini che si erano recati sul posto per contestare l'ex ministro e che, pur a distanza, hanno accompagnato lo svolgersi della presentazione con cori di protesta e invettive. Che hanno raggiunto Speranza, scortato e con auto con autista tenuta a debita distanza, soltanto come un eco.
'Speranza è stato ancora una volta salvato dai pochi facinorosi autolesionisti che lo hanno accolto a male parole, con epiteti e offese pesanti a distanza' - ha affermato Giovanardi. 'Gli hanno fornito un alibi per defilarsi dalle proprie responsabilità e di giustificare la presenza di un poderoso servizio d’ordine: più di 30 fra polizia, Carabinieri, Finanzieri, Digos, tutti pagati con le nostre tasse. Il paradosso è che a lui, che ha esercitato comportamenti discutibili su cittadini sani e malati, viene ora data l’opportunità di definirsi povera vittima. E questo non è accettabile'.
Redazione Pressa
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