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Cinque denunce e un arresto. Ques'ultimo pet reingresso illegale in Italia essendo la persona colpita dal provvedimento rientrata in Italia illegalmente dopo essere stata materialmente espulsa dal territorio nazionale. Gli altri cinque soggetti, tutti giovani tunisini senza documenti, di cui uno risultato minorenne a seguito degli accertamenti e che avevano occupato illegalmente un antico edificio all'angolo tra via Malmusi e via del Gambero, a Modena, sono stati denunciati per invasione di edifici.
L'irruzione degli agenti, coaudiuvati dai Vigili del Fuoco, scatta intorno alle ore 16.00, a seguito di segnalazione alla linea di emergenza 112NUE, sulla presenza di alcuni giovani all’interno dell'edificio disabitato a Modena. Un edificio di pregio con ingresso su via Malmusi ma in angolo con via del Gambero. Visto lo stato di precarietà in cui versava l’edificio, gli agenti della Squadra Volante - impossibilitati ad accedervi in sicurezza - hanno richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco.
Con l'ausilio dell'autoscala gli operatori sono entrati nell’immobile attraverso una finestra aperta posta al secondo piano. All’interno erano presenti vari giacigli di fortuna, gli ambienti a soqquadro erano in pessime condizioni igienico sanitarie. In una stanza si trovavano i sei ragazzi che dormivano per terra sopra dei materassi.
I giovani, privi di documenti di riconoscimento, sono stati accompagnati in Questura per accertamenti sulla loro identità, sottoposti ai rilievi fotodattiloscopici a cura del Gabinetto di Polizia Scientifica, sono stati messi a disposizione dell’Ufficio Immigrazione, che ne ha vagliato la posizione sul territorio nazionale.
Tutti sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di invasione di edificio, due sono stati anche deferiti all’Autorità Giudiziaria per ingresso illegale mentre, per i due minori, sono state altresì immediatamente avviate le procedure di affidamento. Il 26enne, rimpatriato coattivamente l’11 aprile scorso, è stato tratto in arresto in quanto rientrato in Italia senza autorizzazione.
In corso le procedure per la richiesta di messa in sicurezza dello stabile al fine di scongiurare ulteriori occupazioni abusive.
Redazione Pressa
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