Udicon
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
GIFFI NOLEGGI
articoliIl Punto

Un anno dall'alluvione, tutti i nodi non risolti

La Pressa
Logo LaPressa.it

L'estrema fragilità dell'argine del Panaro e le carenze nei tempi di intervento in emergenza le criticità che rimangono sul tavolo. Oggi come ieri


Un anno dall'alluvione, tutti i nodi non risolti
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

Ci sono due criticità fondamentali emerse il 6 dicembre di un anno fa, giorno della rotta del Panaro, e nelle settimane successive all'alluvione di Nonantola. Criticità evidenti che, paradossalmente, anziché entrare nelle discussioni e nei dibattiti istituzionali sulla prevenzione di eventi simili futuri, ne sono state escluse. Lasciando di fatto quelle criticità allo stesso livello di un anno fa.

La prima è legata all'evidenza della fragilità strutturale dell'argine del Panaro (confermata dalla commissione tecnica regionale sulle cause della rotta, e tale anche nel caso di livello dell'acqua a valle della cassa di espansione in condizione di sicurezza), ed in particolare di un tratto dello stesso argine di circa un chilometro teatro non solo di 5 rotte dagli anni 60 ad oggi ma che, nel 2014, aveva mostrato un altro pericoloso cedimento 'tamponato' solo in extremis.

La seconda è legata alle circa sette ore trascorse dalla rottura dell'argine all'inizio degli interventi di riparazione dello stesso, poi avvenute in tempi record. Intervallo di tempo lunghissimo, documentato da La Pressa, quello trascorso dalla rottura dell'argine ai primi interventi per la riparazione, durante il quale da pochi metri la falla nell'argine si è allargata a circa 40 metri, scaricando milioni di metri cubi di acqua verso Nonantola. Senza che nessuno agisse. Nella diretta de La Pressa sul punto della rotta, insieme a Massimo Neviani del Comitato Salute Ambientale di Campogalliano, documentammo che fino alle 12,15 nessun mezzo pesante (gru e camion) salì sull'argine (presumibilmente per l'inadeguatezza, altrettanto documentata, della rampa di accesso all'altezza del viadotto Tav, a circa 400 metri dal punto della rotta), e che allo stesso orario non era stato trasportato sul posto nessun masso ciclopico.

Sarebbe trascorsa almeno un'altra ora, dalle 12,15 per l'avvio dei lavori sulla falla. Intorno alle 15, confermò Aipo sul proprio sito, il primo masso ciclopico. Trascorse più di 8 ore.

Nei mesi successivi, nei quali dalla relazione conclusiva della commissione tecnica regionale sulle cause della rotta arrivò anche la conferma che il cedimento dell'argine non avvenne per l'azione di animali da tana ma per l'estrema fragilità strutturale dell'argine stesso (realizzato con antico materiale da demolizione e contenente ceppaie di altrettanto antica vegetazione), tale da provocarne infiltrazioni e la rottura anche con un livello relativamente basso e comunque in sicurezza dell'acqua (al momento della rotta del 6 dicembre, grazie all'azione di taglio della piena delle casse di espansione, il livello era circa un metro o un metro e mezzo sotto alla sommità dell'argine).
Questi due temi centrali, legati a criticità oggettive che hanno provocato la rottura dell'argine ed i ritardi nell'avvio dell'intervento di riparazione, e quindi fondamentali per programmare interventi di prevenzione rispetto a rischi simili, sono spariti dal dibattito, dagli approfondimenti e dagli interventi sulla sicurezza.

Sul tema delle rampe di accesso agli argini, fondamentale per garantire la tempestività di intervento dei mezzi da cantiere, a domanda, alcuni mesi fa, abbiamo ricevuto soltanto la conferma che il problema esiste ed una promessa di impegno a studiare e monitorare tali criticità, dall'Assessore Priolo.

Quanto hanno pesato più di 7 ore di fuoriuscita di acqua dall'argine rotto, soprattutto su Nonantola? Ovvero, se i lavori di riparazione della falla, pur rapidi, fossero iniziati diverse ore prima, anziché dopo più di 7 ore, è chiaro che la quantità di acqua fuoriuscita sarebbe stata di gran lunga inferiore. Con un impatto sicuramente minore su Nonantola. Un tema mai più affrontato, né sotto il profilo delle responsabilità, né della prevenzione, e che rimane ancora oggi desolatamente sul tavolo.

Sul tema della fragilità strutturale degli argini del Panaro che vennero definiti di larghezza inadeguata dalla relazione del 2018 dello studio Paoletti commissionata da Aipo, siamo rimasti di fatto alle dichiarazioni di intenti e alle previsioni di spesa annunciate dalla stessa Priolo, ma nulla più. Da lei e dal Direttore Aipo Luigi Mille analoga risposta, alcuni mesi fa, anche sulla possibilità, se non con ingenti futuri investimenti in tecnologia, di conoscere lo stato strutturale degli argini e quindi eventuali condizioni di fragilità analoghe a quelle che l'anno scorso hanno provocato rottura e alluvione. Fatto sta che su quello stesso argine, oltre all'importante intervento di allargamento e rinforzo dei 70 metri circa interessati dalla rottura, poco o nulla si è fatto. Cosa che fa pensare, alla luce del costo dei danni dell'alluvione calcolato dagli 80 ai 100 milioni. Tale cifra stanziata per compensare il danno a Nonantola garantirebbe (o avrebbe potuto già garantire), l'adeguamento degli argini del Panaro non solo nel tratto particolarmente critico della rotta ma su tutto l'asse che va dalla cassa di espansione alla bassa e al confine regionale.

Senza considerare che tali criticità, tanto evidenti quanto non risolte, si inseriscono nel quadro più generale di un bacino, quello del Panaro, che non è in sicurezza se non per piene con tempo di ritorno 50 (livello quest'ultimo raggiunto solo dopo l'adeguamento con paratoie delle casse di espansione nel 2012), quando il parametro minimo, per considerarlo tale, sarebbe quanto meno un TR100, Considerando che per il tr200 non ci sono nemmeno i progetti. Purtroppo la piena medio piccola di un anno fa ha dimostrato che nonostante il livello del fiume fosse in sicurezza, l'argine, per la sua intrinseca fragilità, ha ceduto. E oggi nulla e nessuno può garantire più di ieri che ciò non si ripeta.

Gi.Ga.

VIDEO

Nel video seguente la diretta del 6 dicembre 2020 sul punto della rotta



Nel video seguente il salvataggio da parte dei Vigili del Fuoco, di una donna rimasta intrappolata isolata casa con il suo cane a Bagazzano nell'area della rotta




Nel video seguente, del 6 dicembre 2020, le immagini della prima ruspa che intorno alle 12.15 circa 6 ore dopo la rottura, riesce a salire sull'argine attraverso una rampa di accesso all'altezza del viadotto Tav che senza l'intervento di camion di ghiaia non avrebbe potuto sopportare né il peso delle ruspa né il successivo passaggio dei camion carichi di massi ciclopici per la chiusura della falla






Nel prossimo video, l'alluvione vista dall'alto, e dai mezzi acquatici dei Vigili del Fuoco

>

Redazione Pressa
Redazione Pressa

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

Mivebo

Il Punto - Articoli Recenti
Covid, giornata vittime e ricordo di ..
In tutte le sedi sanitarie a suffragio delle 2.549 vittime modenesi. Decedute in un periodo ..
18 Marzo 2024 - 18:27
Carpi, la Diocesi difende messaggio ..
La Fede, nella profondità dell'anima, negli abissi davanti ai quali la vita pone ciascuno, ..
16 Marzo 2024 - 08:16
Carpi, Righi vittima della paura di ..
Quella che doveva essere una discontinuità con il passato, rischia di esserlo al contrario:..
14 Marzo 2024 - 15:59
Voto Modena, l'aritmetica di Mezzetti..
E venerdì il deputato Daniela Dondi, la donna che alle politiche ha battuto il Pd nel ..
13 Marzo 2024 - 17:42
Il Punto - Articoli più letti
Ferocia green pass, ora vivere in ..
Se regole irrazionali che nulla hanno a che vedere con la pandemia (che pur esiste sia ..
03 Febbraio 2022 - 07:40
Follia super Green pass: ora per i ..
Gli under 50 pensano non è un problema loro, i vaccinati si sentono al sicuro e gli over 50..
13 Febbraio 2022 - 08:38
Orrore Green Pass: noi non ..
Noi proveremo per voi compassione e fastidio, pietà e nausea. Ma non vi perdoneremo. Come ..
26 Gennaio 2022 - 11:21
Sport vietato ai 12enni senza super ..
L'Italia del premier osannato come il cavaliere bianco in grado di evitare il default, lo ha..
23 Gennaio 2022 - 10:58