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Vaccini a figli e parenti non in lista, l'Ausl: 'Direttive violate'

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L'Azienda sanitaria avvia una istruttoria sul caso pubblicato ieri da La Pressa del volontario che ha fatto inoculare dosi in esubero alle figlie, non in lista


Vaccini a figli e parenti non in lista, l'Ausl: 'Direttive violate'
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'Quando alla fine della giornata di vaccinazione rimangono alcune dosi già ricomposte, poiché la loro durata è di sole sei ore e non possono dunque essere utilizzate il giorno successivo, vengono contattati operatori sanitari che hanno dato la disponibilità ad essere vaccinati (persone già presenti in ospedale oppure già prenotate in altre giornate) al fine di non sprecare nessuna dose.

Questa è la procedura, già chiaramente esplicitata a tutti, stabilita nell’ambito del gruppo di lavoro per un utilizzo efficiente delle dosi, nel rispetto delle indicazioni ministeriali: non sprecarne nessuna invitando alla somministrazione persone aventi diritto al vaccino. Quanto avvenuto ieri, dunque, non risponde ad alcuna direttiva o indicazione fornita dall’Azienda'.

Così l'azienda sanitaria di Modena ha chiarito e risposto nel merito del caso pubblicato ieri da La Pressa, del volontario Avap, già vaccinato, che prestava servizio a supporto delle operazioni vaccinali presso il punto dell'ospedale di Baggiovara e che a fine seduta, essendo avanzate alcune dosi di vaccino, ha chiesto ed ottenuto di farle inoculare alle proprie figlie, anche se non inserite nell'elenco dei sanitari e degli operatori aventi diritto in questa fase in via prioritaria. Contattando le stesse in totale autonomia presso l'ospedale dove sono state sottoposte a vaccinazione. Violando di fatto, anche se con il beneficio della buona fede, un protocollo rigido, teso si a non sprecare nessuna dose ma anche a garantire che le dosi in esubero vengano somministrate ai soggetti negli elenchi di coloro che in questa fase ne hanno diritto.

Sanitari, medici, infermieri, operatori Cra e soggetti in questa categorie, maggiormente a rischio. Alcuni dei quali, venuti a conoscenza di quanto era successo anche attraverso i post Facebook del volontario Avap con l'immagine delle proprie figlie all'atto della vaccinazione, hanno segnalato la cosa. Che a questo punto, attiene si all'atto di chi ha chiamato in totale autonomia i propri congiunti per sottoporli al vaccino, anche se non in elenco, ma soprattutto al a chi aveva, e ha, la responsabilità ultima nel dovere garantire e verificare il rispetto delle procedure.

L'Ausl che nel merito di quanto è successo, ricostruisce così i fatti: 'A fine seduta vaccinale pomeridiana, avendo espletato la procedura prevista e avanzando ancora alcune dosi inutilizzate, alcuni operatori al lavoro nel punto vaccinale, in totale autonomia, hanno pensato di contattare alcuni propri congiunti, con l’idea di non sprecare dosi che non avrebbero potute essere utilizzate il giorno successivo.

Appena venuti a conoscenza di ciò, gli altri professionisti presenti hanno subito informato il responsabile del Punto vaccinale e la Direzione aziendale, che hanno dato perentorie indicazioni di bloccare immediatamente qualsiasi iniziativa in tal senso.

Purtroppo però i vaccinatori, assolutamente non al corrente di quanto stava accadendo, avevano già somministrato alcuni vaccini. Dunque si è venuti a conoscenza che le persone contattate non erano tra gli aventi diritto soltanto a vaccinazione già avvenuta.

Appena venuta a conoscenza del fatto, l’Azienda Usl ha avviato un’istruttoria urgente al fine di individuare tutte le persone responsabili di tale condotta, operatori sanitari o altre figure impegnate nel coadiuvare i team vaccinali in qualità di volontari. Questo per giungere a una verifica completa dei fatti e poter procedere alle necessarie azioni, a tutela propria e di tutti coloro che ogni giorno, in questa campagna vaccinale, sono impegnate a garantire la vaccinazione nel massimo rispetto di tutte le procedure'.

'Al fine di avere assoluta certezza del rispetto di tutte le procedure previste, inoltre, l’Azienda Usl ha ulteriormente ribadito e ripeterà domani stesso a tutti i professionisti impegnati nell’attività vaccinale l’assoluto divieto di iniziative autonome che escano da quelle previste per l’erogazione dei vaccini. Consapevole della gravità dell’errore commesso, e dell’impatto che ciò può generare sulla popolazione che attende il vaccino, l’Ausl si scusa con tutti i cittadini e si impegna a garantire la massima trasparenza, così come è stato fatto fin dall’inizio, nelle procedure di somministrazione e utilizzo del vaccino'.

Gi.Ga.


Redazione Pressa
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