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Nel 2023, ad oggi, sono state accolte dal Centro antiviolenza di Modena gestito dall'Associazione Casa delle Donne contro la violenza, 432 donne. Al 31 ottobre 2022 erano 389, con un aumento del 9%.
Di queste, le italiane sono il 50%, le straniere quasi il 46.7%.
Le donne con figli sono il 70% del totale e di queste donne il 55.7% dei figli subisce violenza assistita e/o diretta, dato quest’ultimo leggermente in calo rispetto all’anno precedente quando era il 60%. Questo può essere dovuto al fatto che in diverse situazioni i figli sono maggiorenni e quindi vivono altrove, per cui non sono coinvolti e/o a conoscenza delle violenze, oppure al fatto che negli ultimi mesi del 2023 è aumentato il numero di donne accolte di giovane età non aventi figli.
Rimane preponderante la violenza da parte dei partner (mariti, conviventi, fidanzati), ma si sta stabilizzando su percentuali sempre più elevate la violenza da parte di altri familiari o parenti, in particolare all’interno delle famiglie d’origine.
Sono alcuni dati diffusi dalla Casa delle Donne contro la violenza in occasione del lancio delle iniziative che si estenderanno per un intero mese legate al 25 novembre, giornata dedicata alla lotta alla violenza sulle donne, all'analisi del fenomeno e delle iniziative in campo per contrastarla. Sia sul fronte della prevenzione, sia sul fronte della cosiddetta riduzione del danno. Ovvero ciò che viene fatto a sostegno delle donne vittime della violenza. In questo ambito, grazie ai fondi regionali destinati a sostenere l’autonomia abitativa di donne vittime di violenza e in percorso con il Centro Antiviolenza, è stato possibile, ad oggi, sostenere 15 donne per il pagamento di affitti, rate del mutuo, mobilio, contributi per il pagamento di ostelli in caso di uscita da casa a causa della violenza, e sono stati stanziati contributi per l’avvio dell’autonomia delle donne.
L'Associazione Casa delle Donne contro la violenza anche quest'anno ha intrapreso decine di percorsi con le donne anche con il Progetto AutonoMie, il Progetto Rielaborando e il Progetto OLS-oltre la strada e lo sfruttamento sessuale e lavorativo, attraverso colloqui personalizzati, percorsi di ospitalità, corsi, gruppi con le donne e laboratori.
L’Associazione Gruppo Donne e Giustizia ha fornito consulenze legali, fiscali e psicologiche a oltre 300 donne tra italiane e migranti, nel territorio di Modena, Castelfranco Emilia, Nonantola, Carpi e Pavullo, in rete con i servizi di territorio pubblici e privati. Inoltre, nel corso dell’anno, è stato attivato un gruppo di auto mutuo aiuto sul tema della “dipendenza affettiva” che ha coinvolto un gruppo di 10 donne coordinate da una psicoterapeuta. Tra le diverse tipologie di disagio psicologico le donne segnalano in particolare: abusi sessuali in età infantile, tradimenti e minacce, disinteresse alla vita familiare, assenza di comunicazione, persecuzioni e stalking, mobbing. Di particolare significato sono state la raccolta fondi “Romagna nel cuore” per la popolazione alluvionata dell’Emilia-Romagna in collaborazione con Modena Aiutiamoci e Ologramma Aps, e la partecipazione al progetto “Cambia il finale” promosso dalla Associazione italiana sclerosi multipla, che ha previsto la realizzazione di diversi incontri di formazione sulle forme di violenze, stereotipi, linguaggio e radici della violenza e diritti delle donne con disabilità.
La Casa delle Donne di Modena offre un panorama ampio di realtà attive in ambiti molto diversi tra loro; oltre alle già citate Associazione Gruppo Donne e Giustizia e Associazione Casa delle donne contro la violenza - impegnate più direttamente nel contrasto alla violenza sulle donne - ci sono: Associazione Differenza Maternità; UDI-Unione Donne in Italia di Modena; Centro documentazione donna; Associazione Donne nel Mondo.
In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne 2023, la Casa spalanca le porte per accogliere pensieri e riflessioni attraverso una serie di incontri e iniziative durante tutto il mese di novembre (il programma completo su www.lacasadelledonnemodena.it).
Oltre ai numeri
Oltre ai numeri e ai dati sul tema della violenza maschile contro le donne, indispensabili per leggere la realtà, c'è la lotta politica di associazioni come l'UDI - Unione donne in Italia di Modena che nell’ultimo periodo ha preso parte, attraverso la costituzione di parte civile, a processi penali per sostenere donne lese nella loro autodeterminazione. L’associazione è inoltre fortemente impegnata nel far rilevare in ogni occasione utile che la Convenzione di Istanbul resta inapplicata in diversi frangenti, a partire dalla prevenzione nelle scuole, non sufficientemente coinvolte nel processo di cambiamento culturale auspicato, e fisicamente al fianco delle donne, anche extra Regione, che denunciano la sottrazione di Stato dei figli a seguito di separazioni e denunce per maltrattamenti, e che chiedono una mobilitazione a loro sostegno per non essere lasciate sole e non credute. L’azione dell'UDI di Modena prosegue attraverso momenti di periodico confronto pubblico con la cittadinanza e di mobilitazione con lo scopo di informare, sensibilizzare e costruire nuovi presupposti per una convivenza pacifica e rispettosa fra le persone; UDI sta inoltre fronteggiando un tema di disconoscimento politico, che fa paventare la cancellazione dal Registro Unico Nazionale del Terzo Settore nei suoi riguardi, in nome del fatto che discriminerebbe gli uomini: la posta in gioco è la sopravvivenza stessa delle realtà femminil-femministe separatiste di cui UDI è certamente una delle sue più storiche ed autorevoli espressioni.
Nel corso del 2022, il Centro documentazione donna ha realizzato 100 iniziative culturali e di sensibilizzazione tra convegni e seminari, dibattiti e tavole rotonde, spettacoli, mostre, letture animate e camminate, e si rafforza l’impegno nei percorsi laboratoriali di una cultura della parità e di prevenzione rivolti alle scuole. Raddoppiati rispetto all’anno precedente i numeri: sono state coinvolte 64 classi di 14 scuole dalle scuole d’infanzia alle superiori a Modena e provincia, per un totale di 1.600 alunni e alunne e 153 incontri realizzati (pari a 306 ore di attività in aula). Oltre che nel contesto scolastico, nel 2022 si sono realizzate alcune attività rivolte ai GET – Gruppi Educativi Territoriali del Distretto Ceramico, e si è intensificata la collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia nella costruzione di incontri, seminari e convegni.
L’Associazione Differenza Maternità Modena sostiene e favorisce la maternità come scelta e come compito e responsabilità condivise nella coppia ma anche nella società. Lavorando su queste conoscenze e consapevolezze, nonché sull’incontro e l’ascolto tra donne, Differenza Maternità interviene nella prevenzione della violenza sulle donne insieme alle altre associazioni della Casa. Le volontarie dell'associazione hanno accolto donne vittime di stalking e donne picchiate indirizzandole poi ai servizi della Casa preposti; Differenza Maternità aderisce e sostiene progetti in favore del contrasto alla violenza; crede nell’importanza della prevenzione attraverso momenti di sensibilizzazione pubblici e nelle scuole e nelle sue attività insegna il rispetto della persona, l’importanza della buona relazione, della comprensione e dell’imparare a sostenersi.