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Quando si osserva il mondo del lavoro moderno, ci si rende conto di quanto, effettivamente, sia cambiato in questi anni. Nel corso del tempo, infatti, si è assistito all’avvicendarsi di una serie di innovazioni molto significative nei diversi settori e, in particolar modo, in quello industriale e, in generale, della grande distribuzione. Si tratta, tra le altre cose, di una conseguenza diretta di un fenomeno molto significativo per la storia umana nel complesso: la trasformazione digitale. L’avvento della tecnologia, infatti, ha completamente stravolto i paradigmi della nostra società, dando vita a nuove esigenze e concezioni della filiera di produzione e distribuzione.
Ovviamente, le grandi industrie e gli strumenti adoperati al loro interno sono regolamentate da leggi ben definite che, in questi anni, hanno subito delle variazioni proprio per lo sviluppo preponderante della tecnologia. La cybersecurity, una delle tecnologie abilitanti del piano Industry 4.
0, è tra gli aspetti più importanti che il mondo delle imprese dovrà perfezionare negli anni a venire; è anche per questo che, come si evince leggendo l'approfondimento di Claudio Delaini, volto noto nel settore delle normative industriali, la sicurezza digitale è stata oggetto di interventi significativi nel nuovo regolamento macchine.
Quando si parla di regolamento macchine, si fa riferimento ad un’importantissima convenzione europea relativa all’utilizzo e alla costruzione dei macchinari, atta a proteggere sia i produttori che i consumatori in termini di sicurezza e di qualità del prodotto finale. Come già precedentemente accennato, questi macchinari hanno subito profonde modifiche dopo l’avvento della digitalizzazione, rendendo necessario anche un adeguamento della normativa di riferimento. Scopriremo, nelle prossime righe, tutto ciò che c’è da sapere sugli ultimi cambiamenti della Direttiva Macchine, pubblicata nel 2006 e rivista solo di recente per questioni di sicurezza digitale, in modo da ridurre il rischio di avvenimenti avversi come i tanto temuti attacchi informatici.
Come gli attacchi informatici possono influenzare la nostra vita quotidiana e perché dovremmo preoccuparcene, anche se non siamo esperti di tecnologia
Parlando di cyber sicurezza, non è possibile non fare un inciso anche sui molteplici rischi della rete. Questo, perché gli attacchi informatici possono avere un impatto molto significativo sulla vita sia dei privati che delle aziende. Un attacco informatico può avere come conseguenza il furto di dati personali anche sensibili, tra conti bancari e, persino, l’identità. Inoltre, gli attacchi informatici possono compromettere la privacy in rete, a causa dei leaks di comunicazioni private, messaggi e foto.
A seguito di un attacco informatico possono riscontrarsi diverse conseguenze negative, tra cui l’interruzione dei servizi online e perdite finanziarie anche importanti. Un cyber attacco, sia per le aziende che per le persone può rappresentare un rischio per la diffusione di notizie false in rete, ma anche un pericolo fattivo per quanto riguarda i software di sicurezza e gli apparati dei macchinari. Vien da sé, dunque, che bisogna sensibilizzare non poco sull’argomento e sui suoi effetti, in modo da potersi premunire con sistemi più sicuri e affidabili e un utilizzo informato degli stessi.
Le direttive del nuovo regolamento macchine in fatto di cyber sicurezza
Come detto, il nuovo regolamento macchine rivede le direttive del 2006, ponendosi l’obiettivo di armonizzare i requisiti essenziali di sicurezza digitale delle macchine. Per la prima volta, a livello istituzionale si parla delle tecnologie dell’Industria 4.0. Il nuovo regolamento, infatti, richiede ai produttori un’implementazione degli aspetti di sicurezza dei macchinari, con nuove linee guida per l’automazione e la collaborazione uomo-macchina. Inoltre, riduce gli oneri amministrativi e dei costi per i produttori, in modo da favorire un aumento dell’attenzione anche sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale. Sancisce, inoltre, l’impiego di formati digitali per le istruzioni del manuale utente.
Redazione Pressa
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