La scelta di Catellani va certamente controcorrente, perché da spazio a un giovane (classe 1988) che ha sempre lavorato con i giovani e con il calcio giovanile, e, da dirigente, non si è mai confrontato con il calcio professionistico; non un vecchio lupo di mare, esperto della categoria, non il nome roboante dai risultati conclamati ma un giovane con tanto entusiasmo, voglia di fare e di crescere.
Da questo punto di vista, la scelta di Catellani rappresenta un’altra scommessa, perlomeno sulla carta; per Catellani invece costituirà una grande opportunità; lavorerà in sinergia e a fianco di un mister esperto (a questo punto Bisoli
Catellani dovrà essere bravo a fare mercato, che però dipenderà moltissimo dal budget che avrà a disposizione e dalla disponibilità che incontrerà da parte dell’ambiente e dei calciatori che entreranno nella sua lista di interesse. Catellani, a differenza di Vaira, ha anche giocato a calcio ad alto livello e magari qualche utile relazione con le squadre di club potrebbe averla intessuta, e ciò potrebbe dargli le chiavi utili per aprire le porte di un mercato che potrebbe diventare interessante.
Giudicare a prescindere la scelta diventa difficile, e certamente non corretto, perché sarebbe soltanto un pre-giudizio, vale a dire l’espressione di un giudizio a priori,senza conoscere, ancora prima di averlo visto lavorare, e prima di avere contezza della squadra che saprà allestire.
Gli uomini si giudicano dal lavoro, e non dai proclami; la famiglia Rivetti avrà certamente valutato con estrema attenzione tutte le opportunità e se la scelta è caduta su Catellani né avrà avuto ben donde.
Una scelta in linea con le precedenti della famiglia, senza proclami, senza alzate di voce, senza sbandieramenti
Se sono rose fioriranno, per cui al momento serve solo dare a Catellani il tempo, e perché no il budget, per lavorare al meglio.
La società avrà certamente già fatto tutte le necessarie valutazioni sul punto.
Corrado Roscelli