'Il settore dell'autotrasporto è piegato da una normativa barocca, spesso inapplicabile e inapplicata, da una concorrenza selvaggia e da interessi di mondi economici che lungi dal rappresentare le istanze del settore mirano esclusivamente alla propria auto-sopravvivenza. Il fermo dell'autotrasporto rappresenta l'arma più forte che gli autotrasportatori hanno a disposizione e va usata per questo come estrema ratio con coscienza e con consapevolezza, tanto è vero che nella storia recente del nostro Paese è stata ventilata ripetutamente, ma messa in campo pochissime volte - continua Cinzia Franchini -. Ebbene, se vogliamo proclamare davvero un fermo dell'autotrasporto dobbiamo farlo unendo le forze e per battaglie che riguardano i diritti da troppo tempo calpestati di questa categoria.
Le anomalie del Green Pass
'Il non farsi strumentalizzare non significa non vedere e non denunciare le contraddizioni del green pass - aggiunge Cinzia Franchini -. Al Ministro dei trasporti Giovannini e al sottosegretario Bellanova, ad esempio, vogliamo chiedere cosa accadrà quando un autotrasportatore italiano si presenterà in una azienda a caricare o scaricare. Secondo la normativa egli dovrà dimostrare di essere in possesso del green pass, mentre se nello stesso luogo si presenterà un altro autotrasportatore non italiano non dovrà presentare il certificato verde. Occorre fare chiarezza perchè è evidente che occorre evitare discriminazioni'.