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Dal primo al 28 febbraio sono morti in Italia 17 ciclisti, 15 uomini e 2 donne, 13 cittadini italiani e 4 stranieri, in aumento rispetto ai dati del 2019 quando furono 15 e del 2018 con 10 morti, mentre al momento non sono ancora stati comunicati i dati relativi all’anno 2020 da parte di ACI-Istat. Sono ben 29 i ciclisti ricoverati in codice rosso in prognosi riservata, presso gli ospedali di zona, in aumento rispetto ai 22 del mese precedente, registrati a febbraio in Italia, in un momento storico in cui le terapie intensive sono già sotto pressione per il “Covid-19”. Nessuno dei conducenti al momento del sinistro è risultato alterato alla guida, ma spesso solo i successivi accertamenti medico-legali presso gli ospedali possono dare ulteriori conferme. Questi i dati dell’Osservatorio Ciclisti relativi al mese di febbraio 2021 diffusi dalla Associazione Sostenitori e Amici Polizia Stradale.
A Gennaio i decessi erano stati 14.
'L'emergenza “coronavirus” e l’introduzione delle limitazioni alla mobilità non hanno avuto particolare effetti sui ciclisti, e anche questa utenza debole come i pedoni patisce i gravissimi comportamenti come quello della pirateria stradale - continua l'Asaps -. Sono stati registrati infatti quattro episodi con fuga degli autori del sinistro e le vittime lasciate sul posto, ogni quattro sinistri mortali con il coinvolgimento di ciclisti, l’autore fugge almeno in un caso. Gli episodi di pirateria sono avvenuti a Vittoria (RG), Aprilia (LT), Taviano (LE) e Sernaglia della Battaglia (TV).
Analizzando le regioni dove sono avvenuti gli incidenti più gravi, osserviamo che in Emilia Romagna sono avvenuti 3 sinistri mortali, che portano il totale ad 8 da inizio anno nella regione in cui la bicicletta ha il più ampio utilizzo tra la popolazione negli spostamenti quotidiani, così come tre in Veneto, altra regione a vocazione ciclistica e tre anche in Sicilia con la morte del giovane corridore di 17 anni morto a Gualtieri Sicaminò (ME); 2 in Puglia, 2 in Lombardia, 1 in Toscana, Piemonte, Lazio e Abruzzo.
Si sono registrati due sinistri mortali con bici da corsa.
I veicoli investitori si distinguono in 11 autovetture, 5 autocarri ed un motociclo. Sui 17 ciclisti morti a febbraio gli ultra60enni sono stati 5, per confermare che le persone più anziane sono quelle più a rischio anche sulle due ruote come per i pedoni. Due i minorenni deceduti, il più piccolo aveva solo 14 anni.
“Il nuovo Osservatorio Ciclisti di ASAPS - afferma Giordano Biserni presidente ASAPS -, è una cartina di tornasole che fornisce immediatamente l’andamento dei decessi sul territorio nazionale e questi nuovi tristi dati con 17 ciclisti morti a febbraio, ci preoccupano, perché avvenuti in un momento di mobilità ridotta. Un decesso ogni due giorni nei mesi più freddi, ci porta a pensare a cosa potrà accadere nei mesi più caldi. Proprio con le temperature più miti si sono contati 6 ciclisti morti, in tre giorni, tra il 23 e il 25 febbraio. Non ci stancheremo poi mai di dire che la pirateria non è stata sconfitta negli ultimi anni, anzi è tornata in modo preponderante, 6 casi su 31 mortali da inizio anno. Troppe fughe perché il veicolo è scoperto da assicurazione, oppure perché chi lo conduce è senza patente oppure perché è revocata o sospesa, o ancora perché in stato di ebbrezza o distratto dall’uso del cellulare.”
Redazione Pressa
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