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Il 10 ottobre scorso, a mezzogiorno, in via Sgarzeria, al termine di una lite, aveva sferrato numerosi colpi di coltello alll'addome di un modenese di 22 anni, riducendolo in fin di vita davanti a numerosi testimoni, poi era scappato facendo perdere le proprie tracce. Le immagini poco chiare delle telecamere di videosorveglianza private della zona non erano riuscite a fornire elementi utili per identificare l'autore. Fino a quando l'intuito di un Carabiniere fornisce una svolta alle indagini. Siamo a gennaio quando il militare fuori servizio si trova al Grand'Emilia. Di fronte alla lavanderia in attesa ha una intuizione. E riconosce nei tratti di quel tunisino che sta aspettando di ricevere i vestiti quelli intravisti dalle seppur poco chiare immagini a disposizione e quelle di uno straniero già conosciuto per fatti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. Chiama così i colleghi del nucleo operativo, che intervengono.
L'uomo viene sottoposto ad un controllo. Co sé ha alcune dosi di droga che consentono ai Carabinieri di arrestarlo e di fotosegnalarlo. Le nuova foto vengono comparate attraverso rilievi antropometrici, con quelle delle telecamere a disposizione. Le caratteristiche combaciano. In quel momento l'uomo è libero, ma sottoposto all'obbligo di firma a seguito di altri reati connessi allo spaccio di stupefacenti che portano anche i Carabinieri di Carpi ad arrestarlo. Ulteriori conferme, capaci di chiudere il cerchio sull'identità dell'autore del fatto, arrivano dal riconoscimento di alcuni cittadini presenti il giorno della violenta aggressione. Tutti concordi nel riconoscere l’uomo come l’autore del fatto. Da qui l'arresto materialmente avvenuto nei pressi del Comando dei Carabinieri dove l'uomo si stava recando per l'obbligo di firma. Probabilimente non immaginava che le indagini nei suoi confronti fossero andate al di la di quelle relative ai reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Al microfono Luca Di Niquili, Comandante del'aliquota operativa della Compagnia dei Carabinieri di Modena
Nel corso della conferenza stampa (foto), il Comandante provinciale dei Carabinieri di Modena Giovanni Balboni ha sottolineato l'importanza dell'intuito del militare che 'quasi inconsciamente' ha associato l'uomo visto al centro comerciale con un uomo già conosciuto.
Redazione Pressa
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