Assalto a portavalori su A1 a Modena, condanne per 55 anni di carcere

Alla fine dell'azione il commando non riuscì ad impossessarsi dei due milioni di euro che erano contenuti all'interno del portavalori


Alla fine dell'azione il commando non riuscì ad impossessarsi dei due milioni di euro che erano contenuti all'interno del portavalori.
Pietro Raffaeli, considerato la figura di spicco del gruppo, è stato condannato a 18 anni, 14 anni a Stefano Biancolillo, 12 e 8 mesi a Pasquale di Tommaso e 11 a Pietro Pecorella. Assolto Umberto Netti, ritenuto inizialmente il braccio destro di Raffaeli. Gli imputati erano presenti in aula, il tribunale di Modena in occasione del processo era blindato. Presenti all'esterno alcuni parenti dei componenti del commando.
Il fatto
I fatti risalgono al 14 giugno scorso. Intorno alle 20, il mezzo che trasportava 2,5 milioni di euro in contanti era stato avvicinato dal commando che viaggiava su diverse vetture, almeno 7, con a bordo persone travisate ed armate di mitra kalashnikov, usati per colpire a raffica la fiancata anteriore sinistra del mezzo blindato, provocando l’urto del mezzo contro il guardrail e contro il new jersey di cemento arrestandone, di fatto, la marcia.
Contestualmente nella stessa direzione di marcia sopraggiungevano altre quattro autovetture tutte risultate rubate poi date alle fiamme dagli indagati stessi.
I rapinatori oltre ad esplodere diversi colpi d'arma da fuoco avevano lanciato contro il furgone portavalori anche ordigni esplosivi mentre altri complici tentavano di aprire il lato posteriore del mezzo con un flessibile.
Contemporaneamente, sulla carreggiata autostradale opposta, a circa 5 chilometri di distanza altri complici armati anch'essi di fucili mitragliatori esplodevano colpi di arma da fuoco in aria bloccando le quattro corsie di marcia dando alle fiamme altre tre autovetture risultate anch'esse rubate.
Per ritardare l'arrivo delle forze dell'ordine e impedire l'accesso alla zona agli automobilisti i rapinatori avevano anche collocato sul manto stradale diverse bande chiodate causando così il blocco di entrambe le carreggiate di marcia dell'autostrada con conseguente interruzione della viabilità dalle 20 alle 4 del mattino del 15 giugno .
I portelloni del mezzo rimasero comunque chiusi e i banditi riuscirono a guadagnarsi la fuga a piedi nelle campagne circostanti, facendo perdere le loro tracce.
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