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Tra le regioni del Nord Italia, l'Emilia-Romagna è quella 'con la piu' bassa distribuzione di aziende criminali: il 5%, rispetto al 35% di Lombardia e 19% nel Triveneto'. Ma è anche quella 'con la più alta quota (23%) delle aziende indagate nel settore del commercio e la seconda, dopo il Piemonte, in quello delle costruzioni, col 33%'.
Questi sono alcuni dei dati contenuti in una ricerca condotta quest'anno dell'Osservatorio sulla criminalità organizzata dall'Università Statale di Milano, diretto da Nando Dalla Chiesa, e intitolata 'Caratteristiche e modalità di gestione delle aziende criminali'. Lo studio, spiega la Cgil Emilia-Romagna, 'analizza per la prima volta i numerosi dati a disposizione, comparando Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Triveneto, Toscana e Lazio', basandosi su '120 operazioni di Polizia e Guardia di finanza al Centro-Nord, che hanno 'consentito di individuare 643 aziende criminali, ed accumulare 2.507 rilievi o contestazioni''.
Nel dettaglio, in Emilia-Romagna 'è evidente la concentrazione nelle aree di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, e Rimini', e le aziende 'sono piu' piccole nel giro d'affari e nei ricavi: 1,7 milioni rispetto alla media di sei milioni nelle regioni confinanti'. Tuttavia, queste aziende 'portano i più elevati rapporti di indebitamento, evidenziando un problema legato all'infiltrazione nel tessuto imprenditoriale, e drenando risorse sottratte alle aziende sane'. Nel complesso, 'circa un'azienda su tre e' una 'cartiera', vocata al riciclaggio (record piemontese e poi emiliano-romagnolo)', ma la metà 'sono 'imprese star', ovvero di ottimi risultati, che possono essere usate per 'avvicinare' altre aziende, per facilitare rapporti istituzionali o corruzione, e che ricevono apprezzamento sociale perchè danno lavoro'.