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Sono stati sequestrati e tenuti imbavagliati per due ore, minacciati con pistole e machete, feriti e derubati di computer gioielli soldi e cellulari per diverse decine di migliaia di euro da parte di una gang di connazionali esattamente quattro anni. In un laboratorio di confezioni di San Giacomo Roncole frazione di Mirandola. Qui, verso la mezzanotte una banda dei cinque malviventi cinesi con il volto coperto da una calzamaglia armati di pistole e machete. All'interno, 12 cinesi (6 uomini e 6 donne), intente riposarsi. Non avevano nemmeno fatto in tempo ad accorgersi dell'irruzione che si sono trovati tutti rinchiusi nella stessa stanza legati abbandonati per terra e in certi casi imbavagliati.
Uno degli ostaggi, mentre veniva imbavagliato, è rimasto ferito alla fronte da un taglio di coltello.
Una volta immobilizzati i 12 connazionali, i banditi si erano concentrati sulla refurtiva fuggendo subito dopo a bordo di un'utilitaria dai carabinieri nei pressi del comune di Castelmassa (in provincia di Rovigo). I rapinatori riuscirono però a fuggire a piedi nelle vicine campagne facendo perdere le loro tracce abbandonando tutte le 5 valigie di refurtiva.
Un elemento che ha fornito importanti indizi per orientare le indagini durante i 4 anni successivi; indagini complicate dall'omertà diffusa che governa il sottobosco criminale. Ciò, pur ostacolando, non ha impedito ai Carabinieri del Nucleo Operativo della compagnia di Carte ed al Sostituto procuratore dott.ssa Maria Angela Sighicelli di delineare un quadro probatorio sorretto da numerosissime evidenze sufficiente affinché la procura di Modena potesse richiedere ed ottenere le 5 misure di custodia in carcere che nella giornata di ieri sono state eseguite nel Comune di Prato dai carabinieri di Carpi.
Redazione Pressa
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