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Sono tutti minorenni, tutti i tunisini, due dei quali nati in Italia, i componenti della baby gang che dall'ottobre 2017 allo scorso gennaio avevano messo a segno numerosi reati in città. Erano soliti rubare auto con le quali mettevano a segno furti e rapine su altre auto o direttamente a danno di persone. Uno dei fatti più gravi a loro carico, l'aggressione di un'anziana signora a scopo di rapina che ha portato la donna all'ospedale con una prognosi di 30 giorni.
Risultano 9 le auto rubate dalla banda. In una occasione, con una Nissan Juke, avevano speronato un auto della Polizia, finita contro un palo provocando il ferimento di un agente.
Nessuno di loro lavorava e nessuno di loro frequentava la scuola vivendo giornate, e soprattutto nottate, di totale sbando, al di fuori del controllo delle famiglie, pur regolari.
Nessuno si interessava sul dove trascorrevano la notte e le giornate. Si muovevano solitamente partendo dalla zona della Madonnina per poi coprire con i loro scorribande su auto l'intera città.
La polizia è arrivata a loro incrociando i dati derivanti da telecamere di videosorveglianza, come quelle poste nel parcheggio del Centro Commerciale La Rotonda, dove i tre soggetti sono stati colti ad armeggiare su auto in sosta. E incrociano le immagini e l'utilizzo degli stessi dati contenuti sui loro cellulari, sui quali i minori delinquenti registravano le loro scorribande, il personale della Polizia ha ricostruito luoghi e giorni delle scorribande e dei reati commessi. Dei quali il gruppo andava orgoglioso, dichiarando di voler emulare altri delinquenti portati agli onori della cronaca nazionale. Agendo non per trarre provento dai furti o dalle rapine ma per noia e desiderio di provare emozioni.
E sono stati proprio i dati e le immagini dei cellulari, incrociate con altre informazioni, che hanno permesso agli inquirenti di ricostruire i 35 reati messo a segno in circa tre mesi.
Un'indagine complessa ed articolata quella condotta dalla squadra mobile di Modena è che ha ricevuto il plauso in conferenza stampa da parte del Questore di Modena Filippo Santarelli.
Nel video il dirigente capo della Squadra Mobile della Polizia di Stato di Modena Marcello Castello illustra i particolari delle indagini che hanno portato all'individuazione e alla cattura dei 5 minori facenti parte della baby gang
Redazione Pressa
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