Bloccati a Pavullo i truffatori seriali di anziani

Viaggiavano su una Volvo blu, arrestati dopo un rocambolesco inseguimento. Le loro vittime invitate a riconoscerli e a denunciarli

Sono loro, i tre componenti della banda criminale accusati di avere messo a segno decine di truffe ai danni di anziani in regione ed in provincia di Modena., con particolare riferimento in appennino. Si tratta di tre uomini: C.R di 22 anni, S.R. di 37 e D.R. di 60. Italiani (due sono fratelli), residenti nella provincia di Torino che della truffa avevano fatto una professione tanto da diventare dei super-ricercati per i comandi di tutto il nord-Italia. I Carabinieri che in mattinata hanno reso noto i particolari dell'operazione che ha condotto al loro arresto, hanno deciso di diffondere le immagini affinché coloro che li riconoscano come autori di truffe o di altri reati a loro danno, sporgano denuncia, se ancora non lo hanno fatto. Si tratta di individui giudicati dagli stessi inquirenti molto pericolosi, spregiudicati, capaci di non fermarsi davanti a nulla.
E le fasi concitate che hanno condotte al loro arresto lo confermano.
Dopo averli colti in flagranza di reato mentre, fingendosi Carabinieri, tentavano un'ennesima truffa ai danni di un anziano di Benedello, frazione di Pavullo, i Carabinieri (quelli veri), li hanno bloccati. Ma solo dopo un rocambolesco inseguimento. Vistisi braccati, i tre sono saliti a bordo della loro auto e hanno tentato di investire un maresciallo a piedi, poi hanno forzato un posto di blocco istituito dai militari lungo la strada che porta in fondovalle e, giunti proprio all'altezza della fondovalle Panaro, nel tentativo di sfondare ed evitare il secondo posto di blocco sono usciti di strada e finiti contro un albero. Usciti dall'auto illesi hanno tentato di fare perdere le proprie tracce fuggendo a piedi nel bosco dove i Carabinieri li hanno braccati ed arrestati poco dopo.
Con loro avevano tutto il materiale solitamente utilizzato per le truffe: un distintivo falsificato, con tanto di foto dei Carabinieri, berretti, occhiali e pettorine. Perchè la tattica utilizzata per raggirare gli anziani non consisteva solo nello spacciarsi per Carabinieri ma anche per addetti Hera ed Enel. Ma la finalità era comunque sempre quella. Introdursi in casa, e con la scusa di dovere controllare l'esistenza di banconote false in circolazione si facevano consegnare il denaro. La modalità della truffa, che poteva trasformarsi anche in rapina, cambiava a seconda di chi si trovavano davanti. Ad esempio, a Montese, una volta entrati in casa da una anziana che in quel momento prendeva un te in compagnia di un'amica, si sono introdotti anche all'interno della casa della seconda donna.
Ad inchiodarli, sabato mattina, la segnalazione nella zona di Pavullo, della presenza di una Volvo station vagon blu, diventata segno distintivo dei tre, un vero e proprio incubo per molti cittadini. I Carabinieri di Pavullo, coaudiuvati dai colleghi della stazione di Zocca, hanno presidiato la zona compresa tra Coscogno, Benedello e la fondovalle Panaro. Una volta individuata l'auto a Benedello nei pressi di un'abitazione, è scattata l'operazione. che dopo un pericoloso inseguimento ed il superamento dei posti di blocco ha avuto l'epilogo nell'arresto. Durante i controlli i Carabinieri hanno scoperto che la targa sulla Volvo era contraffatta ed incollata con adesivo a coprire quella originale e che i tre non utilizzavano cellulari per non farsi né intercettare né localizzare ma erano in grado a loro volta di localizzare la posizione e le operazioni delle forze dell'ordinale attraverso radio scanner portatili. Devono rispondere di resistenza aggravata, lesioni aggravata e tentativo di truffa. Perché a Benedello, dove i tre sono stati individuati, la truffa, per l'arrivo dei Carabinieri, si è fermata ad un tentativo.
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