Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Le tracce dell'incidente, con frammenti sia meccanici di bicicletta sia organici dell'uomo travolto, sono stati trovati dagli agenti della Polstrada ancora visibili sul rimorchio del camion cisterna carico di calce per edilizia in transito venerdì scorso 11 gennaio, intorno alle ore 7, nel tratto della S.S.9 via Emilia dove poco prima del ponte di S.Ambrogio è stato travolto ed ucciso Taous Mourad, classe 1973, originario del Marocco ma residente a Modena, che in sella alla sua bicicletta si stava recando al lavoro presso una azienda di San Cesario Sul Panaro, dove avrebbe iniziato il proprio turno alle ore 08,00.
Il fatto che le tracce sul mezzo non siano state rimosse, e che il conducente mezzo dopo l'incidente abbia proseguito il proprio lavoro ed i propri spostamenti sul territorio non solo il giorno dell'incidente ma anche i giorni seguenti, senza allontanarsi e senza nemmeno procedere alla rimozione delle tracce sul mezzo, fornisce elementi a fondamento dell'ipotesi, da lui dichiarata, che l'uomo non si sarebbe accorto di nulla.
Ipotesi rafforzata anche dal fatto che l'operaio travolto e ucciso nonostante la pericolosità della strada e l'oscurità ancora presente a quell'ora, non indossasse nessun indumento o gilet ad alta visibilità né luci sulla bicicletta. Condizioni che su valutazione del sostituto procuratore della Repubblica Lucia De Santis titolare delle indagini, hanno evitato all'uomo il fermo. In attesa di altri atti nei suoi confronti, il 54enne raggiunto dagli agenti nella casa familiare di Bergamo dove era intento a prepararsi per tornare al lavoro, è stato raggiunto da una denuncia in stato di libertà per omicidio stradale e fuga. Accusa che in questo ultimo caso comprenderebbe di fatto l'eventuale, in cui venisse contestata, omissione di soccorso. Ipotesi tutta da appurare, e improbabile, viste le circostanze descritte nei rilievi
Le indagini
Al camion e al conducente che con ragionevole sicurezza le indagini hanno portato ad identificare come coinvolti nell'incidente mortale gli agenti sono arrivati attraverso l'esame delle telecamere di videosorveglianza poste sulla via Emilia. L'immagine dell'uomo in bicicletta è stata registrata intorno alle 7 all'altezza della rotatoria della via emilia con strada Scartazza. Da qui, calcolando anche la distanza da li al punto dell'incidente e il tempo necessario per raggiungerlo in bicicletta, le indagini si sono stretti ad una serie di mezzi pesanti che transitati nello stesso punto avrebbero potuto trovarsi nel luogo all'ora dell'incidente. Ma le immagini acquisite, pur consentendo di individuare le sagome dei veicoli, non consentivano di leggerne il numero di targa, rendendo difficoltosa la precisa individuazione del veicolo.
Da qui la decisione di disporre pattuglie della Polstrada nel tratto di via Emilia al fine di individuare mezzi simili a quelli sui quali si erano concentrate le indagini. Operazione che ha consentito individuare, nella mattinata di lunedì 14, un veicolo corrispondente per caratteristiche costruttive e tipologia di merce trasportata (calce per edilizia) a quello coinvolto nel sinistro. Il conducente del mezzo ha raccontato agli agenti che non si trattava dello stesso mezzo che in quel tratto era transitato il giorno e l'ora dell'incidente ma presumibilmnte di un altro simile, appartenente però alla stessa ditta che si occupa del trasporto di materiale operante nella provincia di Bergamo.
Da qui avuta l'autorizzazione alla perquisizione dalla Procura della Repubblica, gli agenti hanno proceduto all'accesso nell'azienda di Bergamo proprietaria del mezzo e, verificate che un camio presentava nel rimorchio ancora le tracce dell'incidente, hanno proceduto al sequestro del mezzo e all'individuazione del conducente che alle 7 di venerdì mattina, 11 gennaio, era transitato sul luogo dell'incidente. Presenza che sarebbe stata confermata dallo stesso autista, 54enne italiano, raggiunto a casa e che agli agenti avrebbe dichiarato di non essersi comunque accorto di nulla.