Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Sono stati condannati in primo grado alla pena di otto anni e quattro mesi di reclusione, più la sanzione già applicata per aver scelto il rito abbreviato, i tre imputati della rapina aggravata commessa il 21 luglio 2023 alla filiale di via Corassori 54, a Modena, di Unicredit Banca. Una rapina ricordata più di alte anche per il fatto che un gruppo di clienti era riuscito a bloccare uno dei malviventi in fuga.
Erano le ore 14:00 quando due persone con il volto travisato ed armate di cutter, dopo aver infranto la vetrata laterale di accesso, e divelta mediante l'uso di una ventosa, avevano minacciato alcuni dipendenti presenti, riuscendo ad impossessarsi di 168 mila euro in contanti. I rapinatori una volta all'interno avevano costretto una delle dipendenti ad aprire la porta di accesso di una stanza adibita a deposito dove era presente una ingente somma di denaro contante che sarebbe servita per caricare gli sportelli bancomat.
Durante la fuga alcuni operai presenti all'esterno della banca, che avevano udito i rumori causati dalla caduta della vetrata al suolo, erano riusciti a bloccare uno dei rapinatori in fuga, successivamente identificato in un trentottenne con precedenti penali specifici, residente a Giuliano, in Campania. L'uomo è stato bloccato mentre impugnava ancora un cutter e 70 mila euro in contanti. Il complice era riuscito a fuggire a piedi.
La Squadra Volante, giunta sul posto, aveva subito individuato l'auto a noleggio utilizzata dai rapinatori, posteggiata nel parcheggio posteriore della banca. Su questa erano stati avviati i rilievi della Polizia Scientifica. Elementi fondamentali quelli emersi anche dalle impronte digitali lasciate su una bottiglietta d'acqua all'interno. Ma non solo. Altre tracce hanno portato all'identificazione identificazione degli altri due complici, incastrati anche da altre fonti di prova.
Sufficienti alla Procura per avanzare in tempi brevi due richieste cautelari in carcere, eseguite il 26 agosto 2023 e il 21 febbraio 2024. Nel primo caso nei confronti del secondo rapinatore, 37enne italiano, residente a Giuliano con precedenti penali per reati contro il patrimonio. L'uomo era stato identificato sulla scorta delle immagini riprese dalle telecamere comunali dei transiti cittadini e di quelli di un limitrofo centro commerciale, ma non solo. Anche qui i rilievi della Polizia Scientifica sono stati determinanti. Il personale specializzato aveva raccolto anche le impronte lasciate su un oggetto toccato in un negozio di ferramenta dove il rapinatore, lo stesso giorno, aveva acquistato tutto lo strumentario e l'abbigliamento utilizzato per compiere la rapina. Ad incastrarlo anche dell'abbigliamento ritrovato all'interno della sua abitazione e sequestrato.
Il secondo provvedimento cautelare di arresto, eseguito il 21 febbraio del 2024, riguarda un 52enne residente a Sant'Antimo, in provincia di Napoli. Anche lui con precedenti penali in materia di reati contro il patrimonio. Terzo complice, era stato identificato grazie ai rilievi tecnici effettuati della polizia scientifica e alle successive analisi e comparazioni delle tracce delle impronte digitali e del DNA eseguite sul posto della rapina, nello specifico sulla maniglia dell'autovettura noleggiata rinvenuta nei pressi della banca e, come detto, sulla bottiglia presente all'interno dell'abitacolo del veicolo.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>