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'Sulla veridicità delle sue dichiarazioni sussistono, da parte del giudice e degli inquirenti, notevoli perplessità ma dal tribunale di Higuey, Antonio Lantigua, detto El Chino, ha fatto il nome del complice con il quale avrebbe compiuto l’efferato delitto che ha visto vittima Claudia Lepore'. A comunicarlo i legali della famiglia della vittima, Enrico Aimi e Giulia Giusti che dall'Italia stanno seguendo lo svolgersi del processo e le pratiche per il rientro della salma in Italia. 'Gianni Gibellini, patron dell’agenzia funeraria Terracielo di Modena - riferiscono - è in costante contatto con l’omologa Jerusalem, e ha comunicato che tutta la documentazione per il rimpatrio della salma di Claudia Lepore è stata predisposta e che l’arrivo è previsto entro la prossima settimana'
Non si conosce ancora il giorno dell’atterraggio del volo a Milano Malpensa e del successivo trasporto presso l’Istituto di medicina legale del policlinico di Modena per l’esame autoptico.
La procura della Repubblica ha aperto un fascicolo processuale per omicidio aggravato.
La svolta sulle indagini che stanno ricostruendo il quadro dell'efferato delitto potrebbe venire anche dal nome, fatto da El Chino, del complice che con lui avrebbe preso parte all'omicidio. Nome che ha fatto scattare una caccia all'uomo da parte della squadra speciale della polizia investigativa di Santo Domingo. Se le dichiarazioni dell'indagato sull'identità del complice dovessero risultare veritiere non è da escludersi l’ipotesi che il complice sia, nelle more, riuscito a rifugiarsi all’estero.
“Ad ogni modo - commentano gli Avvocati Enrico Aimi e Giulia Giusti - , al di là di tali ricostruzioni, gli inquirenti stanno battendo la pista che, allo stato, appare più accreditata: quella dell’omicidio avvenuto per ragioni economiche. Al setaccio tutto il patrimonio mobiliare e immobiliare di Claudia Lepore e la ricerca ossessiva di un eventuale testamento, probabile chiave del delitto.”
Redazione Pressa
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