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Un fatto grave che unisce in sé la fotografia di quanto sta accadendo in una delle zone da tempo al centro della cronaca per l'insicurezza ed il degrado generato dalla presenza di stranieri, spesso irregolari e senza fissa dimora, dedite allo spaccio di sostanze stupefacenti. Perché a fianco del problema, di questo problema, l'aggressione e la rapina ai danni di una donna che semplicemente stava spingendo un passeggiono tenendo per mano il suo bambino, c'è il fatto, positivo, legato alla conferma del controllo non fisso ma pressoché costante, da parte delle forze dell'ordine dell'area. Che ha reso possibile bloccare ed assicurare subito alla giustizia il delinquente di turno. Perché se così non fosse quel controllo dichiaratamente specifico di polizia che ieri, come in altri giorni, aveva messo sotto osservazione quell'area del parco che affaccia sul lato sud verso via attiraglio ed R-nord, non ci sarebbe stato.
E gli agenti non avrebbero seguito direttamente la scena al punto da attivarsi immediatamente ed arrestare l'uomo in flagranza di reato. Ma c'è un altro aspetto che fotografa l'esatta situazione non solo della sicurezza e dell'ordine pubblico, ma anche dell'inadeguatezza delle norme nazionali e della loro applicazione in tema sul fronte dell'immigrazione e del contrasto ai reati. Perché se l'attuale normativa non solo fosse adeguata ma funzionasse bene, attraverso una piena e completa applicazione da parte dei giudici, quell'uomo, lì non ci sarebbe stato. Clandestino, senza fissa dimora, con una serie di reati contro la persona e per lo spaccio, già destinatario di un provvedimento di espulsione, non doveva e non poteva essere li. L'uomo è stato arrestato, processato per direttissima con l'accusa di rapina impropria e sarò nuovamente raggiunto da un provvedimento di espulsione che, almeno questa volta, si spera sia materialmente eseguito
Redazione Pressa
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