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La Guardia di finanza di Modena mette a segno un successo nella lotta all'evasione fiscale. Le Fiamme Gialle di Modena hanno infatti scovato 'due societa' 'esterovestite' risultate essere evasori totali', facendo emergere 'fenomeni di abuso del diritto e pianificazione fiscale aggressiva, milioni di euro di redditi nascosti al fisco nazionale' e recuperando, grazie a 'sei attivita' ispettive, 6,5 milioni di euro versati nelle casse dell'Erario a titolo di imposte evase, sanzioni ed interessi'.
L'attivita' investigativa condotta del Nucleo di Polizia economico-finanziaria, originata 'dalla costante attivita' di intelligence e di controllo economico del territorio e supportata dalla valorizzazione degli elementi informativi (alert) di rischio acquisiti consultando le banche dati del Corpo, che hanno consentito di selezionare gli obiettivi da controllare', si e' concentrata, si legge in una nota, su 'un gruppo societario multinazionale operante in provincia e sui suoi soci'.
In particolare, e' emerso che il Gruppo societario 'aveva, negli anni, stabilito solo formalmente le sedi di alcune delle sue strutture societarie nel Granducato di Lussemburgo, per poter beneficiare indebitamente di vantaggi fiscali'.
Gli approfondimenti hanno infatti dimostrato che le due societa' lussemburghesi 'erano di fatto gestite dalla sede nazionale operativa del Gruppo, che si trova in provincia di Modena', circostanza che 'ha consentito di localizzare sul territorio nazionale la loro sede di direzione effettiva e di qualificarle come 'societa' esterovestite''.
Nello specifico, le verifiche fiscali delle Fiamme gialle modenesi hanno certificato 'l'assenza all'estero di un'effettiva attivita' imprenditoriale, l'inesistenza di un'effettiva organizzazione di uomini e mezzi per svolgere l'attivita' d'impresa e l'insussistenza di ragioni economiche per la localizzazione all'estero delle sedi delle due societa'', e si sono concluse con 'il recupero a tassazione dei redditi conseguiti dalle due societa' 'esterovestite''.
In questo contesto, e' risultato 'rilevante il ruolo di una societa' fiduciaria lussemburghese', che ha offerto alle societa' esterovestite 'le proprie prestazioni di mera domiciliazione e disponibilita' dei propri dipendenti per rivestirne il ruolo formale di amministratori, in modo da 'camuffare' la presenza in quello Stato delle due societa''.
Le contestazioni fiscali si sono poi estese alle persone fisiche proprietarie del Gruppo che, 'attraverso operazioni di schermatura a fronte delle quali e' stato anche contestato il divieto di abuso del diritto, avevano fatto confluire i redditi a loro imputabili (diversi milioni di euro) su ulteriori societa' formalmente residenti sia nel Lussemburghese, sia nell'isola portoghese di Madeira'. Questo, ovviamente, con il solo obiettivo di 'sottrarsi alla tassazione domestica e beneficiare di regimi fiscali piu' favorevoli'. Alla fine le societa' 'esterovestite' e le persone fisiche interessate 'hanno avviato l'iter per la definizione delle contestazioni con la Direzione provinciale dell'Agenzia delle entrate, servendosi dello strumento del ravvedimento operoso e regolarizzando le loro posizioni con il versamento di circa 6,5 milioni'. Inoltre, le due societa' 'sono state 'rimpatriate'', quindi in futuro pagheranno le tasse in Italia.