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Duplice omicidio Zocca: ergastolo e due anni di isolamento per Rainone

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La sentenza di condanna in primo grado nel processo per l'uccisione dei fratelli Breno ed Ugo Bertarini. Accolte le richieste dell'accusa


Duplice omicidio Zocca: ergastolo e due anni di isolamento per Rainone
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Un lungo processo in primo grado finito con una condanna, di fatto generata dell'accoglimento delle richieste dell'accusa: ergastolo e due anni di isolamento per Angelo Rainone, unico imputato nel processo per il duplice omicidio di Lame di Zocca. Richiesta che erano state formulate, il 6 novembre scorso, al termine della requisitoria fiume, di oltre 10 ore, del Pubblico Ministero Lucia De Santis. Seguita dalle requisitorie della difesa, delle parti civili e dalla sentenza, arrivata oggi, al termine di oltre due ore di camera di Consiglio, dei giudici togati e della giuria popolare. Carcere a vita, con due anni di isolamento diurno, per il 58 enne Angelo Rainone, ritenuto 'oltre ogni ragionevole dubbio' (aveva più volte affermato il PM), responsabile dell'omicidio di Breno e Ugo Bertarini, 68 e 72 anni, gli anziani fratelli trovati morti, con gli arti ed i volti dilaniati da 78 colpi di roncola, nella stalla dell'azienda azienda agricola di Ugo, suocero di Angelo Rainone, in località Lame di Zocca, il 27 febbraio 2018.

Una sentenza che di fatto ha accolto anche la richiesta di aggravanti di cui la pubblica accusa aveva chiesto al giudice di tenere conto: la premeditazione (quella che sarebbe stata confermata dalle liti tra Ugo Bertarini ed il Rainone, frutto di rapporto conflittuale seguito alla separazione dalla figlia di lui), della crudeltà (legate all'accanimento sui corpi dei due con le decine di colpi di roncola), dello stalking, e della parentela. 

Un processo che vista l'assenza di tracce dell'omicida sulla scena del crimine, si è basato su indizi e ricostruzioni. Che hanno puntato come elemento chiave sul furgone di Rainone immortalato la mattina del 26 febbraio, dopo una intensa nevicata che aveva reso bianche le strade, recarsi verso la casa dei due fratelli in località Lame di Zocca.

Dove la mattina del 27 febbraio, i corpi sfigurati dai colpi di roncola furono trovati dalla moglie e dal figlio dell’imputato che si erano recati in azienda preoccupati dalle mancate risposte dei due anziani dopo una notte di intensa nevicata. Da qui i sospetti si diressero nei confronti dell’ex genero di Ugo, il Rainone, con il quale Ugo aveva un rapporto conflittuale.

Elementi ripercorsi nelle oltre dieci ore di requisitoria del 6 novembre scorso dal PM che ha ricostruito i giorni e le ore successive al ritrovamento dei corpi e che secondo l’accusa riportavano inequivocabilmente alla responsabilità diretta di Rainone. Secondo il PM il 26 febbraio l'uomo sarebbe entrato nella stalla dell'azienda agricola dei due fratelli per poi commettere il duplice omicidio tra le 7,50 e le 8,15, orario ricostruito soprattutto attraverso le immagini raccolte dalle telecamere di videosorveglianza di una trattoria e di aziende private che hanno immortalato il suo furgone nel tragitto in direzione e di ritorno dall'azienda agricola. In un orario che l'accusa ritiene compatibile con i rilievi della medicina legale sull'orario della morte dei due fratelli. Tesi quest'ultima contestata, anche con il supporto delle analisi di un super-perito che spostò più avanti di ore il momento della morte. In un periodo non più compatibile con la ricostruzione indiziaria fatta dal PM che il 7 novembre scorso ha pronunciato la richiesta di condanna. Oggi pienamente accolta dalla giuria.

Gi.Ga.


Redazione Pressa
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