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Non sarà estradato in Marocco ed è tornato a casa con la famiglia da lunedì Mustapha Tahir, il 33enne marocchino che abita a fianco della chiesa di San Vincenzo, in corso Canalgrande, e che tre anni fa fu l’autore materiale del furto della tela del Guercino ritrovata solo pochi mesi or sono. A decidere per la sua scarcerazione è stata la Corte d’Appello dopo il parere giunto dalla procura generale, che ha poi risposto anche in maniera negativa alla richiesta di estradizione formulata nei mesi scorsi dalle autorità marocchine. Tahir è tornato per il momento un uomo libero poiché non sussiste il pericolo di fuga, a maggior ragione dopo aver confessato le sue colpe nel corso di un interrogatorio alla presenza del procuratore di Modena Musti e del pm Ferretti.
L’uomo nell’occasione chiarì diversi aspetti della vicenda, spiegando di aver agito in completa autonomia sotto la forte pressione dei quattro connazionali poi arrestati in Marocco dalle autorità locali. Anche l’importanza del dipinto era nota, seppur Tahir non ne conoscesse in dettaglio l’effettivo valore. L’ultima decisione sul suo futuro, però, spetta ora alla Terza Sezione della Corte d’Appello che dovrà pronunciarsi in base alle richieste della procura generale al termine di un’udienza la cui data rimane al momento da fissare.
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Redazione Pressa
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