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Sfuma in parte l'ipotesi di omicidio e riprende corpo quella dell'atto estremo, in quello che ad una settimana dal ritrovamento di una Fiat Panda distrutta dalle fiamme con a bordo il corpo carbonizzato di una persona, rimane il giallo di via Caruso.
Le analisi delle telecamere di videosorveglianza di Modena e dell'area nei pressi di via Caruso, confermerebbero che nessuna altra persona, oltre alla vittima del rogo, sarebbe stata presente sull'auto e nella zona del ritrovamento. Fatto che avvallerebbe l'ipotesi di un atto estremo della vittima del rogo, che sarebbe arrivata sul luogo da sola, alla guida dell'auto, con l'intento di farla finita. Ma è l'analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza di un distributore di carburante a Sassuolo sulla quale, in queste ore, si starebbe concentrando l’attenzione degli inquirenti per escludere definitivamente o meno l’ipotesi (che al momento starebbe sfumando), di omicidio.
Ipotesi, quella dell'omicidio volontario, ancora al centro del fascicolo aperto contro ignoti dalla Procura della Repubblica. In quelle immagini registrate al distributore lo stesso giorno della scomparsa di Medardo Fili e del ritrovamento della sua auto carbonizzata, il 61enne sassolese viene filmato mentre fa benzina. Ma la telecamera farebbe intravedere anche una sagoma, difficilmente distinguibile, all'interno dell'auto. Forse una donna, forse una delle diverse prostitute che il sassolese era solito accompagnare da Sassuolo nelle zone più calde di Modena per l'attività notturna e serale. Donna che il 61enne potrebbe avere accompagnato, lasciato nella zona nord della città, per poi avviarsi verso via Caruso con l'intenzione di mettere fine ad una esistenza fatta di solitudine e di debiti.
Elementi che nella bilancia ancora in movimento che vede sui due piatti da un lato l’ipotesi di omicidio e dall'altro di atto autodistruttivo dell’uomo, fanno propendere sempre più per quest’ultima ipotesi.
Il pieno di benzina nell’auto a poche ore dal rogo potrebbe spiegare anche la quantità e la potenza devastante delle fiamme che hanno ridotto in cenere molti elementi a disposizione degli inquirenti. Quasi tutti ma non proprio tutti. Perchè tra le cose non incenerite gli inquirenti hanno trovato piccole parti della montatura di un paio di occhiali. Elementi utili forse più ad accertare in via definitiva la corrispondenza tra le tracce carbonizzate trovate sull'auto con il profilo di Medardo Fili, che particolari elementi di indagine utili ad escludere sia l'ipotesi di omicidio sia di atto estremo.
Ma su questo punto importanti risposte potrebbero arrivare già nelle prossime ore.
Nella foto, l'auto del sassolese Medardo Fili, trovata bruciata in via Caruso
Redazione Pressa
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