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Accoltellata alla giugulare, alla schiena e al torace. La 35 enne Francesca Rizzello è viva per miracolo, ma è ancora sospesa tra la vita e morte all'ospedale di Baggiovara dove i sanitari l'hanno trasportata ieri, dopo averla rianimata sul posto, nella casa di Villanova, dove alle 9,30 è stata trovata stesa sul pavimento in un bagno di due litri di sangue perso per i fendenti sferrati dal fratello. Strappata alla morte e rianimata dopo un arresto cardiaco che potrebbe avere provocato (ma si saprà solo dopo il risveglio), danni cerebrali.
L'aggressore ha confessato
Il fratello Cosimo, reo confesso, dopo essere stato ascoltato presso la Caserma dei Carabinieri dove si era recato spontaneamente dopo il fatto, dichiarando di avere ucciso la sorella, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria per tentato omicidio nel pomeriggio, in attesa della convalida del GIP.
Un delitto, il suo, maturato in una condizione famigliarel oltre che pisologica, complessa. L'anziana madre disabile e depressa, costretta a letto in modo pressoché costante, la dipendenza, da parte dell'uomo, da alcool e sostanze stupefacenti (che lo aveva portato a diversi passaggi a Villa Igea), ma soprattutto - ha confermato questa mattina il Procuratore Capo della Repubblica Lucia Musti - da dissidi famigliari legati direttamente alla sorella. Il cui ex compagno aveva iniziato una relazione ed una convivenza con la ex moglie di Cosimo, rimasta in Puglia dopo la separazione insieme alla loro figlia. Cosimo, a Modena, non avrebbe sopportato la relazione del suo ex cognato con la sua ex moglie. Motivo di contrasto con la sorella ma non tale da definire né un atteggiamento patologico né una condizione mentale capace di generare - ha speficato il Procuratore - 'una incapacità di intendere e di volere'.
Capace però di generare ugualmente una furia cieca, sfociata in un atto violentissimo, orientato ad uccidere. L'uomo ha impugnato un coltello da cucina e si è scagliato contro la sorella sferrando numerosi fendenti. Alla gola, alla schiena e al torace mentre la madre era allettata. Impossibilitata a chiedere aiuto. Il tutto intorno alle ore 8,30. Poi si è recato in Caserma, presso il comando provinciale dei Carabinieri di Modena, e ha confessato il gesto. Ciò ha comportato anche un allerta ritardata ai soccorsi che giunti sul posto si sono trovati davanti ad un corpo in arresto cardiaco, fortemente dissanguato che ha obbligato i sanitari ad un estremo tentativo di rianimazione, fortunamente riuscito. Che ha consentito il trasporto della donna all'ospedale dove è stata sottoposta ad un intervento chirurgico e dove ora versa in prognosi riservata. Soltanto nei prossimi giorni, se e quando la prognosi sarà sciolta, i medici potranno accertare eventuali danni anche cerebrali provocati dai lunghi minuti di arresto cardiaco
Nel video la dichiarazione del Procuratore Capo della Repubblica, Lucia Musti