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Come annunciato questa mattina una delegazione del Sulpl Emilia-Romagna, a Bologna davanti alla sede della Regione, ha fatto un presidio per lanciare un appello riguardo alla 'necessità non più dilazionabile nel tempo di lavorare ad una legge regionale per la Polizia Locale al passo con i tempi, una legge che tuteli gli Agenti in strada e che consenta agli stessi di poter garantire più sicurezza ai cittadini'.
'L'accoglienza in Regione non è stata delle migliori: siamo stati ricevuti all'ingresso da 3 vigilantes privati che hanno richiesto a ciascun Agente un documento; lo stesso è stato trattenuto e riconsegnato solo in uscita, dopo averlo fotocopiato. Il ministro Minniti potrebbe prendere spunto dal Regolamento della Regione E/R per risolvere il problema contingibile ed urgente dell'immigrazione clandestina in Italia: diciamo questo perchè un paio di colleghi hanno declinato le generalità, ma non avendo un documento al seguito sono stati respinti - afferma il Sulpl -.
Entrati in consiglio regionale il nostro Segretario Generale è riuscito ad intervenire chiedendo rispetto e tutele per la Polizia Locale che sulle strade difende anche quei politici/burocrati sordi alle nostre legittime richieste. Chiusi i lavori del consiglio una delegazione dell'ufficio di Presidenza ha chiesto di essere resa edotta sul motivo della protesta, consigliando di chiedere audizione quando la legge sarà in discussione presso i gruppi consiliari, cosa che ben volentieri faremo. Siamo stati anche redarguiti da un consigliere del PD sulle modalità della protesta: certo, noi non abbiamo ne minacciato, nè lanciato bombole del gas o estintori. Semplicemente abbiamo solo parlato, ma evidentemente le nostre parole, per chi non vuole ascoltarci, pesano come macigni'.
Redazione Pressa
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