Il delitto di Concordia: Mohamed Gaaloul ultima persona vista da Alice, tutti gli indizi portano a lui

Il 29enne tunisino, gravemente indiziato di reato, arrestato questa mattina in Francia dopo una fuga che ha attraversato tre Paesi. Le indagini scagionerebbero di fatto il marito e il collega della vittima, entrambi già indagati. Elemento chiave nelle indagini le immagini delle telecamere all'esterno del Caffè dove i due, insieme ad altri, si erano trattenuti fino a tarda notte e dal quale si sarebbero allontanati sull'auto di lei. Il Procuratore capo parla in conferenza: 'Atteso il suo trasferimento in Italia. Ora le indagini possono proseguire'. Ancora giallo sul movente


Quanto meno non in quel luogo nella campagna in cui l'auto, distrutta dalle fiamme, è stata ritrovata insieme al corpo carbonizzato di Alice Neri. 'Un luogo che l'uomo conosceva e nel quale era stato visto altre volte' - ha confermato il Procuratore Capo Luca Masini. Un luogo nel quale sarebbe giunto sulla macchina di Alice. L'ipotesi che intorno alle 3,30 del 18 novembre l'uomo e Alice si fossero allontanati dal locale sulla macchina di lei sarebbe confermata dalle immagini dalle telecamere fuori dal locale. In due momenti diversi Alice e Mohamed escono. Alice si trova sulla macchina ma attende una decina di minuti prima di partire. Mohamed, che alle 3 era arrivato in bicicletta, sparisce dall'occhio delle telecamere dopo essersi diretto in direzione dell'auto della donna. Non passerà più a recuperare la sua bicicletta. I riscontri confermerebbero l'allontanamento dei due sulla auto di lei.
La chiave di volta, confermata tale dal PM Natalini, starebbe proprio li, in quelle immagini che fondano l'ipotesi che l'uomo sia stato l'ultima persona che Alice abbia visto prima di morire e appunto con lei, sull'auto, si sarebbe allontanato. Da poco prima delle ore 4, un buio di almeno due ore almeno, squarciato poi dalle fiamme che distruggono l'auto con dentro il corpo non si sa se già senza vita della donna. Fiamme che, sulla base di alcune testimonianze di residenti della zona, sarebbero state appiccate all'alba.
Da qui l'allarme ed il ritrovamento del cadavere 'ridotto in cenere, come fosse stato in forno crematorio' - descrive il PM Claudia Natalini in conferenza stampa. Tale da mettere a dura prova anche le sofisticate tecniche del reparto scientifico dei Carabinieri che ora proseguono con l'analisi delle prove dattiloscopiche, quelle che potrebbero escludere definitivamente il fatto che sul luogo, ed eventualmente complice del delitto, potesse esserci un'altra persona. Ipotesi su cui il procuratore capo, su nostra domanda, afferma di non potere rispondere. Così come sul movente, ancora sconosciuto. Per questo gli inquirenti attendono il trasferimento in Italia dell'uomo arrestato questa mattina nel sud della Francia, al termine di una fuga che si è sviluppata dall'Italia alla Germania alla Svizzera e, appunto, alla Francia, dopo essere stato oggetto di un mandato di arresto europeo. Nella città del sud della Francia questa mattina è stato individuato ed arrestato. A Mulhouse, ultima tappa della sua fuga, aveva trovato rifugio nella casa con magazzino annesso (foto sotto a sinistra), di un suo connazionale.
Nel video la sintesi della conferenza stampa del Procuratore Luca Masini presso il Comando Provinciale dei Carabinieri di Modena con i tratti salienti delle indagini ed i dettagli sulla cattura dell'uomo, principale indiziato di delitto
L'uomo era destinatario di un mandato di arresto europeo emesso il 30 novembre scorso dal Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale di Modena su richiesta della Procura della Repubblica avanzata ii 28 novembre. A complicare la sua situazione, oltre al sottrarsi alle indagini degli inqurenti, fuggendo, anche il fatto che raggiunto telefonicamente da un giornalista dall'Italia aveva mostrato l'intenzione di costituirsi, a cui non diede seguito. Dichiarazione però sufficiente per essere considerata come prova di un suo coinvolgimento e per poterne dichiarare la sostanziale latitanza.
Da subito intensa la collaborazione tra le diverse forze investigative europee e la cooperazione internazionale di Polizia tra Francia, Svizzera, Grecia, Germania e Paesi Bassi. Il tutto coordinato dalla Procura di Modena che ha delegato le operazioni al nucleo investigativo dei Carabinieri di Modena con ufficiali che in queste ultime due settimane si sono recati in Francia ed in Germania per collaborare con i relativi organi di Polizia. Una azione interforze sottolineata dal Comandante provinciale dei Carabinieri di Modena Caterino, sfociata nel blitz di questa mattina che ha portato alla cattura dell'uomo gravemente indiziato di reato.
Nonostante il cerchio delle indagini si sia di fatto chiuso sull'uomo, sul quale pesano gravissimi indizi di colpevolezza, rimangono tanti gli interrogativi su cosa sia successo in quelle ore che hanno diviso l'allontanamento dei due al delitto e all'incendio dell'auto. E di cosa abbia generato un reato così atroce. Particolari che solo l'uomo, che domani sarà sottoposto all'udienza per la convalida dell'arresto in Francia, potrà contribuire a chiarire nella versione che fornirà agli inquirenti italiani una volta trasferito a Modena.
Gi.Ga.
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